Prostituzione a Bari, il racconto di una delle minorenni coinvolte

Palermo, caso di omicidio-suicidio. Ancora mistero sul movente

Prostituzione a Bari, il racconto di una delle minorenni coinvolte. Nicola Basile, quello che sarebbe il protettore, è indagato a Nuoro per truffa

Il Corriere della Sera riporta gli stralci dei verbali delle audizioni protette delle minorenni coinvolte nel giro di prostituzione minorile in Puglia e che ha portato all’arresto di dieci persone: «Probabilmente il primo giorno che andammo all’appartamento era di lunedì, ricordo che loro mi raccontarono che l’appartamento era affittato per tre giorni. Il secondo giorno che andai all’appartamento eravamo uscite prima da scuola probabilmente per un’assemblea sindacale…», racconta una delle giovani.

La giovane ha poi raccontato: «All’uscita di scuola mi propose di prostituirmi per guadagnare dei soldi. Io le risposi di no, ma lei disse che non dovevo fare niente, avrebbe fatto tutto lei, io dovevo solo stare con lei. Circa due settimane dopo, mi avvisò che dovevamo andare a un appuntamento».

«Quando arrivavano gli uomini – continua – apriva la porta ai clienti che andavano dai venti anni in su. Subito all’ingresso del cliente, se questi voleva avere prestazioni con entrambe dava 200 euro, se era con una sola 100 euro. Quel giorno mi invitò a spogliarmi e a restare in intimo. I clienti chiedevano la nostra età ma Daniela mi disse di dire che avevamo 18-20 anni».

Poi aggiunge: «Lei mi disse di stare tranquilla perché senza fare nulla avremmo guadagnato soldi. Io venivo chiamata in causa solo con i clienti che chiedevano di avere prestazioni sessuali con due ragazze. Quando andava via un cliente, Nico (Basile, l’uomo arrestato e considerato il protettore ndr) usciva dal bagno e chiedeva subito la parte dei soldi che gli spettava».

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L’uomo, Nicola Basile, 25enne figlio di un poliziotto indagato a Nuoro per truffa, è stato sentito dagli inquirenti e ha ammesso i rapporti sessuali con le minori, ma non di gestire il giro di prostituzione. Racconto in contrasto con le dichiarazioni delle giovani. «I facili ed ingenti guadagni sbandierati — scrive il gip — avevano convinto la minore ad emulare l’amica nell’attività della prostituzione». Ma, «nel corso dell’audizione, la minore si era mostrata pentita per aver ceduto al richiamo del guadagno facile».

Inoltre, secondo quanto riportato da Repubblica, una delle minori coinvolte è figlia di un poliziotto collega del padre di Basile. Al militare, la minore avrebbe confidato tutto: «Domani mattina denuncio tutto, ma ho bisogno di informazioni precise», disse nel giugno 2022 il papà poliziotto alla figlia, e il 22 dello stesso mese ha depositato un’annotazione in questura con nomi, cognomi e prove. Inoltre, la giovane sarebbe anche stata trovata in possesso di hashish, per cui avrebbe detto: «Mi merito la comunità – proprio in riferimento all’uso di stupefacenti – Scusami se ti ho detto quella cosa, ma pensandoci sono io lo schifo».

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