Patto europeo su migrazione e asilo, numerose le reazioni contrastanti

Patto europeo su migrazione e asilo, numerose le reazioni contrastanti

Patto europeo su migrazione e asilo, numerose le reazioni contrastanti tra pro e contro le nuove norme stabilite in sede europea

Patto europeo su migrazione e asilo, numerose le reazioni contrastanti Il Parlamento europeo ha dato il via libera al nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, un pacchetto di misure volte a gestire i flussi migratori in maniera più efficiente e solidale.

Tuttavia, le prime reazioni non sono del tutto positive. La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha definito il Patto “un fallimento della solidarietà europea”, mentre la Fondazione Migrantes lo ha bollato come “una deriva nella politica europea dell’asilo”. Moderate le reazioni politiche dai vari schieramenti. Anche quelle delle organizzazioni non governative sono contrastanti. Per l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, il patto rappresenta un passo avanti per una migliore gestione delle politiche migratorie.

“Accolgo con favore l’adozione del Patto dell’Ue sulla migrazione e l’asilo da parte del Parlamento europeo, un grande passo avanti verso un sistema di asilo più efficace e condiviso”, scrive su X l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. Per Amnesty International, però, il patto porterà ulteriori sofferenze umane. Le misure della riforma non garantirebbero la giusta protezione ed il rispetto dei diritti umani delle persone migranti. Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International, parla invece di “un’occasione persa per mostrare una vera leadership globale in favore della protezione delle persone rifugiate e della costruzione di percorsi sicuri, equi e degni per raggiungere l’Europa, in cerca di salvezza o di opportunità”.

Le critiche principali si concentrano sulla mancanza di un meccanismo di redistribuzione obbligatoria dei migranti: il Patto si basa su un sistema volontario di ricollocamento, che rischia di lasciare la maggior parte dell’onere sui paesi di prima accoglienza, come l’Italia e la Grecia. Inoltre, il Patto prevede un aumento dei fondi per Frontex, l’agenzia europea di guardia costiera, e la possibilità di respingere i migranti in mare. Introduce anche nuove limitazioni all’accesso ai servizi per i richiedenti asilo, come l’istruzione e l’assistenza sanitaria.

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Nonostante le critiche, i sostenitori del Patto sottolineano che è un primo passo per una riforma complessiva della politica migratoria europea; aiuta a contrastare l’immigrazione clandestina e le reti di trafficanti di esseri umani e a promuovere una maggiore cooperazione tra gli Stati membri.

Il futuro del Patto è tuttavia ancora incerto. Dovrà essere attuato dai singoli Stati membri, che potrebbero decidere di non aderire a tutte le sue misure. Inoltre, è probabile che sia oggetto di ricorsi legali da parte delle organizzazioni che tutelano i diritti dei migranti.

Fonte immagine: https://twitter.com/SOSMedItalia/status/1776912544415826065/photo/2

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