Nike e Milano No League: il calcio oltre le barriere sociali

A Gorla (Milano) nel weekend spazio a due giorni di tornei, workshop e opportunità

Non è solo calcio o solo sport c’è altro. Lo ben sa Nike che da anni promuove progetti a sfondo sociale è che è stata protagonista di una iniziativa con No League.

Per festeggiare il proprio 50esimo anniversario, il brand ha organizzato una due giorni di tornei con l’associazione.

L’iniziativa è un progetto educativo e sportivo promosso dagli educatori e dagli operatori di alcuni Centri di aggregazione giovanili, di alcune comunità per minori e associazioni della città di Milano, coordinato dall’ASD Sportinzona Melina Miele e da Uisp Milano.

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Nel weekend, al centro Sportivo Cemeroni di Gorla, una zona multietnica, i ragazzi sono stati protagonisti.

C’è stato spazio per lo sport giocato ma non solo.

Per inaugurare il torneo, che ha visto la presenza di 600 iscritti fra ragazzi e ragazze dai 6 ai 16 anni, si è svolto un panel che ha avuto per testimonial Valentina Bergamaschi e le figure di spicco di No League.

La giocatrice del Milan e della Nazionale, che ha iniziato a giocare a calcio mossa dalla passione, dopo un problema di salute si è soffermata sul valore sociale del calcio.

“L’insegnamento che mi ha dato il calcio è stato quello di relazionarmi con gli altri nella maniera più pura possibile. Il calcio mi ha insegnato a essere, una donna con dei valori. Lo sport aiuta nella vita di tutti i giorni”.

Durante il panel, No league ha raccontato i valori e gli obiettivi che hanno e che avranno per questo nuovo anno di calcio futuro.

Dopo i ragazzi hanno potuto partecipare ad un workshop per la creazione della nuova divisa del futuro. Accompagnati da un team creativo hanno dato sfogo alla loro fantasia per portare in campo la nuova maglia da utilizzare durante i prossimi match.

No League è nata a Milano nel 2010 con l’obiettivo di diventare un centro di aggregazione e un punto di riferimento per trasmettere una buona pratica educativa e sportiva, capace di rivolgersi ai ragazzi dai 6 ai 21 anni in modo inclusivo, coinvolgendo anche coloro che si trovano in condizioni di difficoltà, come rifugiati, immigrati e ragazzi italiani svantaggiati, per aiutarli e integrarli nella società locale attraverso la partecipazione sportiva.

No League è un percorso ambizioso che non si pone limiti e cerca di rendersi sostenibile attraverso il coinvolgimento degli stessi giovani nell’ organizzazione. Tra i risultati ottenuti durante gli anni, nel 2018 c’è stato il raggiungimento della parità di genere nel numero di sportivi coinvolti.

 

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