Martina Attili si riprende la sua voce: signorina rivoluzione spazza via il fantasma di X Factor

Sarà che sono del Leone ascendente Scorpione, ma io faccio molta difficoltà a tornare indietro sui miei passi, sono testarda, e questo è sicuramente un mio grande difetto.
L’altro giorno però, mi è comparsa l’uscita del nuovo brano di Martina Attili: “Signorina Rivoluzione” e dopo averla ascoltata sono rimasta a bocca aperta.
Martina Attili fu una partecipante di X Factor 2018, dove grazie alla sua “Cherofobia” divenne un vero e proprio personaggio.
Non vinse quell’edizione, ma per tutti fu lei la vera star di quell’anno.
Io durante Xfactor l’ho detestato, so che è una frase forte da dire, ma tranquilli ora mi spiego meglio.
Io non ho detestato lei in quanto ragazza, non mi permetterei mai, anche perché era piccolissima, siamo dello stesso anno, ma ho detestato il prodotto che un programma come X Factor voleva vederci, e in un certo senso è riuscito a vederci.
La ragazzina fragile e infantile che romanticizza le malattie mentali, una ragazzina insicura e indecisa, che punta tutto solo sul suo essere strana e non sulla musica.
I programmi come Xfactor possono essere un buon trampolino di lancio, basti pensare ai Maneskin, a Marco Mengoni, a Noemi o a Francesca Michielin, ma per la maggior parte sono un grandissimo buco nero dal quale è difficile poi uscire.
Per altri ancora sono solo una perdita di tempo, che ti allontana il tuo vero pubblico, perché ti vede solo come una costruzione fittizia di un programma che non vuole davvero trovare i nuovi talenti musicali.
La prima volta che ho visto Martina Attili sul palco ho capito che aveva qualcosa, ma ho capito anche subito che durante l’edizione non mi sarebbe piaciuta, che l’avrebbero snaturata e rovinata, e mi spiace dirlo, ma così è stato.
Io so che non è stata colpa sua, non aveva potere di prendere decisioni, ma come la facevano parlare, le canzoni che le sceglievano, i vestiti, le frasi, tutto era così studiato da farcela sembrare innaturale, falsa, costruita e dunque, insopportabile, e nonostante il talento, l’attenzione cadeva su altro, sulla sua infantilizzazione, per dirne una, insomma di Martina Attili era rimasto ben poco.
Uscita dal programma per un po’ si sono perse le sue tracce, anche se non si è mai fermata, condivideva video in cui cantava sui social, ha interpretato il ruolo di Giglio Tigrato, in Peter Pan il musical, insegnava canto ai ragazzini, e da un po’ di tempo ha anche ripreso a fare uscire la sua musica sulle piattaforme.
Ha tentato Sanremo Giovani, con uno dei brani più belli, “Adamo e Eva”, che però è stata purtroppo tagliata fuori, nonostante avesse uno dei testi più potenti lì dentro (o forse proprio per la potenza del testo, chi lo sa), e ora, ha fatto uscire “Signorina Rivoluzione”, in tutto il suo splendore.
In questi brano ho finalmente rivisto la potenza e la luce di Martina Attili, di quella che un programma come X Factor le ha vietato di essere, di quella che un posto come la Rai le ha impedito di portare a Sanremo Giovani, Martini Attili con un semplice video, un po’ ironico e un po’ riflessivo ci racconta quello che tutte noi abbiamo vissuto almeno una volta nella vita, dubbi sulla fede, dubbi su noi stesse, sentirci piccoli, invisibili, schiacciate anche dal peso di uomini che ci fanno sentire insignificanti, e lo fa con la splendida regia di Nicole Rossi, che riesce a rendere le parole di Marina immagini, forti, belle, espressive, e anche con la partecipazione di Barbascura, nei panni di un prete, che con la sua solita ironia, è stato al gioco, ricreando un po’ una scena alla Fleabag. (che se vi siete persi quella serie dovete CORRERE a recuperarla, ora!)
Insomma Martina ci porta nel suo mondo, un mondo coerente, ben delineato e che ha senso di esistere e di essere raccontato, un mondo che non è solo la macchietta che X Factor voleva farci passare, un mondo complesso e rivoluzionario, un mondo di una vera cantautrice che si sta rifacendo una voce da sola, dopo che un programma come quello gliel’ha tolta.
Io l’ho ammetto dopo che ho visto il video e ascoltato il brano sono rimasta a bocca aperta, ma non perché non mi aspettasi ciò da Martina, ma perché mi sono domandata a quanta gente X Factor ha tagliato le ali, quanti talenti ci ha privato, quanti storytelling ha modificato, portandoci a detestare cantautori che avremmo amato.
Sapete io amo l’arte, in tutte le sue forme, e quando mi ritrovo dell’arte che è degna di essere definita tale, io amo valorizzarla, raccontarla e farla arrivare a più gente possibile, ecco perché, quando ho ascoltato il brano e visto il video, ho subito realizzato di doverci scrivere un pezzo.
Un pezzo che fosse inizialmente un mea culpa, per essermi fatta convincere da Xfactor che quella fosse la vera narrazione di Martina, e inseguito un invito a scoprirla, a conoscerla, a supportarla, perché questo brano racconta un tipo di narrazione femminile che in Italia non era ancora arrivata, o almeno non in questa modalità.
Una narrazione in cui io mi sono ritrovata e sono stata felice di vedere rappresentata.
Anche io Martina, proprio come te mi sono ritrovata in quelle parole, non sapere più in cosa credere, sentirmi solo la mia età, non sentirmi mai in tempo, sentirmi lasciata indietro, e sono felice di aver ritrovato in questa canzone un piccolo spazio dove noi donne possiamo unirci e provare a fare la rivoluzione, dall’evitare che programmi come quello a cui ha partecipato lei possano tarpare le ali, all’aiutarci a ricominciare a volare.
Guardatevi Fleabag, ascoltate i Martina Attili, e fate le signorine rivoluzione, a discapito da cosa vi dicono e obbligano gli altri.