Marefestival 2025: Boldi e il grande ritorno del cinepanettone con De Sica

“Il film della vita? Natale a Salina”: una provocazione (forse non troppo) tra ricordi, premi e risate amarcord

Il sipario è calato, le luci si sono spente, l’evento si è ormai concluso. Ma a Salina, isola magica e sospesa tra il cinema e la memoria, è rimasta nell’aria l’eco di un’intuizione destinata a far parlare. Non uno scoop ufficiale, ma qualcosa di più sottile: il desiderio, la promessa, la provocazione—come solo Massimo Boldi sa fare.

Sul palco del Marefestival Salina, tra premi e amarcord, l’attore che ha segnato una generazione con il sorriso di “Cipollino”, ha lanciato la battuta che potrebbe trasformarsi in copione: “Farò un ultimo film con Christian De Sica, potrebbe intitolarsi Natale a Salina.”
Una frase che sa di scherzo, certo, ma anche di dichiarazione d’intenti. E in quel tono, mezzo gioco mezzo sogno, si legge qualcosa di più profondo.

Un amore straordinario, da cinepanettone a cinecoppia

Boldi e De Sica. Due nomi, una coppia comica entrata a pieno titolo nella cultura pop italiana, capaci di attraversare decenni di cinema – e pregiudizi – restando immutabilmente leggeri, ironici, umani.
“Un amore straordinario”, l’ha definito lui stesso. Un rapporto da “marito e moglie”, con i ruoli che si scambiano come in un vecchio copione rodato. L’autoironia resta intatta, anche a pochi giorni dagli 80 anni di Cipollino, e l’entusiasmo con cui parla della possibilità di tornare a girare insieme è quello di chi non si è mai davvero separato.

Salina, del resto, sembra fatta apposta per accogliere un nuovo capitolo. “Non sarebbe male girare in questa straordinaria isola”, ha aggiunto, mentre il pubblico sorrideva, consapevole che tra le righe di quella frase si celava molto più di un’idea estiva.

Greggio rilancia, Troisi sorride da lontano

A prendere al volo la palla è stato Ezio Greggio, vecchio complice di mille risate, che ha strizzato l’occhio al pubblico e alle istituzioni locali: “Anche Natale alle Eolie non sarebbe male, io potrei candidarmi a sindaco di Salina!”
Una battuta che rivela l’affetto, il legame ormai rituale con l’isola e con il festival dedicato a Massimo Troisi, il poeta dell’ironia malinconica, che proprio qui girò il suo ultimo capolavoro, Il Postino. L’atmosfera è quella: nostalgica ma viva, piena di applausi sinceri e di emozioni che superano la sceneggiatura.

Premi, carriere e una memoria che non invecchia

A Boldi è andato il Premio Troisi alla carriera, per oltre 70 film da protagonista, testimone di un cinema che ha saputo divertire milioni di italiani. A Greggio, invece, la Targa Argento per il Teatro, grazie al successo del suo one man show “Una vita sullo schermo”.
I riconoscimenti sono stati consegnati tra la gente, nelle piazze di Malfa e Santa Marina Salina, in quel clima familiare che è cifra del festival stesso.

Con loro, anche altri volti della cultura e dello spettacolo, da Giuseppe Zeno a Cristina Comencini, passando per Alessandro Preziosi, premiati in nome di una continuità tra generazioni e generi.

L’ultima battuta, o il primo ciak?

Salina ha ospitato un sogno. Forse solo un gioco, forse la scintilla di un nuovo capitolo. Per ora resta quella frase, sospesa come una battuta non chiusa: “Farò un ultimo film con Christian De Sica.”
Ultimo davvero? Oppure solo l’ennesimo ritorno, in un’Italia che ama dimenticare ma che, di fronte a due amici che si abbracciano sul palco, si ricorda improvvisamente come si rideva.

Perché forse, in fondo, Boldi e De Sica non hanno mai smesso di girare il loro film più riuscito: quello della loro amicizia. E Salina, con la sua luce calda e malinconica, potrebbe davvero esserne la scenografia perfetta.

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