Lucarelli assolta dall’accusa di diffamazione ai danni di Fedez: le motivazioni

Selvaggia Lucarelli nel mirino di una ferragnina. Cosa è accaduto fuori dall'hotel

Il Tribunale ha assolto la giornalista

Nelle settimane scorse, Selvaggia Lucarelli è stata assolta dal Tribunale di Milano per l’accusa di diffamazione a danni di Fedez dopo aver utilizzato il termine bimbominkia.

Nella sentenza del Tribunale di Milano, resa nota da Agi, si legge che l’accusa «è privo di qualsiasi equivalente adeguato: non solo perché l’unico in grado di esprimere sinteticamente il ritenuto infantilismo manifestato in comportamenti assunti nel web e nella gestione del podcast con Luis Sal, ma soprattutto perché insostituibile nell’evocare la canzone con milioni di ascolti in cui è lo stesso Fedez a definirsi “bimbominkia” per sempre».

La canzone è l’elemento chiave che ha permesso di scagionare la Lucarelli «nell’attribuire al post i connotati di ironia voluti dalla sua autrice senza travalicare in un’aggressione immotivata: quand’anche si volesse attribuire al termine un significato squisitamente denigratorio il suo impiego continuerebbe a essere legittimo, in quanto l’unico in grado di evocare la canzone in cui Federico Lucia si definisce eternamente un bimbominkia attribuendo alla definizione, quanto meno ironicamente, un connotato di “verità”».

Per il giudice, il post di Lucarelli:

«evoca anche l’esercizio del diritto di satira, che giustifica il ricorso a metafore caricaturali o irridenti nei confronti di persone dotate di notorietà: fermo restando che il commento rientra appieno negli schemi razionali di una critica condotta, legittimamente, secondo un registro ironico, in base al quale il ricorso al termine “bimbominkia” risulta insostituibile e giustificato, tanto più che l’espressione non ha una connotazione esclusivamente negativa per essere utilizzata nel linguaggio corrente a fini di provocazione scherzosa, con conseguente esclusione o riduzione notevole della carica offensiva lamentata dalla parte civile».

Inoltre, il brano “Polaroid” di Fedez del 2012 diceva: “se Dio si è fatto Instagram è già un bimbominkia”.

Il Giudice, nelle motivazioni che hanno assolto Lucarelli dice che Fedez ha accettato:

«di ricercare all’epoca una visibilità mediatica non solo voluta, continua e sistematica ma comprensiva della conoscenza di fatti attinenti alla sfera familiare e privata, da cui trarre profitto attraverso l’aumento delle interazioni social che hanno sorretto la definizione del proprio valore sul mercato della comunicazione, in particolare nel settore del social e influencer marketing».

Tutte la parti in causa sono «professionisti della comunicazione noti al pubblico» e «promotori di una esposizione mediatica diretta a creare il proprio personaggio e a procurarsi profitti economici».

Poi: «Fedez, a differenza degli altri, all’epoca dei fatti aveva spinto questa dimensione sin quasi all’annullamento del confine tra pubblico e privato, tanto da fare leva sulle vicende familiari e private per rinforzare la presenza sui media e dare pubblicamente rilievo anche ai contrasti privati, come quello con Luis Sal, pur di aumentare la propria visibilità».

Leggi anche: Selvaggia Lucarelli prosciolta dalle accuse di Fedez

Cosa aveva scritto la Lucarelli

Il 2 aprile Lucarelli è stata prosciolta dall’accusa di diffamazione ai danni del rapper, ennesimo capitolo della faida tra i due. Tutto era nato da quanto scritto: «A parte che questa roba (il video di Luis Sal, ndr) rasenta la genialità per lo stile con cui è stata realizzata, vorrei fare alcune osservazioni: mentre Fedez ha fatto un video mezzo piagnucolante tentando di passare come al solito per vittima di malvagità altrui, Luis ha usato intelligenza e ironia confermando la sensazione comune su chi tra i due fosse quello intelligente in Muschio Selvaggio. Poi Luis Sal è il primo ex collaboratore ed ex amico di Fedez che dopo la solita dinamica di liti e rancori con cui finiscono tutti i rapporti di Fedez, anziché scomparire con la coda tra le gambe, affronta il Bimbomikia frontalmente, con un certo coraggio»

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