Lilli Gruber si racconta: “Battersi per avere donne competenti nei posti di comando”

La giornalista si è raccontata in un’intervista a “Corriere della Sera”

Lilli Gruber riparte questa sera con il suo “Otto e Mezzo” in onda su La7. Con l’avvio della stagione si è raccontata parlando a “Corriere della Sera”.

Tanti i temi toccati tra cui anche quello dei vaccini e dei no vax. In particolare modo non manca una riflessione su Massimo Cacciari, filosofo chiaramente schierato contro il Green Pass e ospite fisso della trasmissione della rete di Urbaino Cairo.

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Non mi imbarazza – dice la giornalista  non credo che il professor Cacciari sia paragonabile in alcun modo ai No vax. È vero che ha un pensiero critico su questa fase così particolare della nostra vita pubblica e privata. Capisco alcune sue obiezioni, ma non le condivido.

L’intervista è subito diventata di tendenza con un passaggio che ha colpito i lettori, ovvero la domanda sulle sue origini: “C’è qualcosa di austro-ungarico forse, ma mi considero profondamente europea. Sogno nelle quattro lingue che conosco, a seconda della lingua che parlano i protagonisti dei miei sogni: tedesco, italiano, inglese, francese. Una fatica!.

Infine parla, di un argomento a lei caro, le donne e il loro ruolo nella società: “Auspicare più donne competenti nei posti di comando e battersi per questo non significa non fare bene il proprio lavoro. Le domande non hanno genere, vanno fatte tutte e a tutti. A volte registro un’idea un po’ distorta della cosiddetta solidarietà femminile nel nostro Paese”.

 

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