Israele: “Fermate l’Iran adesso, prima che sia troppo tardi”

Israele Fermate l'Iran adesso, prima che sia troppo tardi''

Israele: “Fermate l’Iran adesso, prima che sia troppo tardi”. Sempre più teso lo scenario in Medio Oriente

In un post ufficiale dello stato israeliano sui social si dice: ”Fermate l’Iran adesso, prima che sia troppo tardi”, prima che gli iraniani possano ”arrivare  presto una città vicino a voi”. ”L’attacco missilistico del regime iraniano contro Israele questa settimana ha mostrato al mondo esattamente di cosa è capace l’Iran e cosa è disposto a fare”, prosegue il post che si conclude con un  appello a ”sanzionare il programma iraniano di missili balistici e  dichiarare il Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane un’organizzazione terroristica, prima che sia troppo tardi”.

Il post è stato accompagnato da una foto della città di Londra ed è stato condiviso proprio nel giorno in cui il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha incontrato in Israele Benjamin Netanyahu. La tensione a Israele è sempre più tesa. Secondo fonti americane, Israele voleva colpire l’Iran già lunedì, ma alla fine ha deciso di rinviare l’attacco. Intanto, la Turchia ha rivolto dure parole a Benyamin Netanyahu: “È ovvio che Netanyahu sta cercando di trascinare la regione in guerra per rimanere al potere”.

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Intanto, mentre oggi dovrebbe riunirsi un nuovo gabinetto di guerra israeliano. In agenda il possibile attacco contro gli obbiettivi iraniani, le trattative per il rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza e gli scontri con le milizie libanesi di Hezbollah al confine settentrionale, l’alto rappresentante Ue Josep Borrell e il commissario per le emergenze Janez Lenarcic, hanno denunciato le difficili condizioni di Gaza: “È con grande sconcerto che prendiamo atto delle prove sempre più evidenti della carestia in atto a Gaza e dell’escalation della situazione umanitaria a un livello catastrofico. La Commissione Europea ha preso atto dell’impegno di Israele ad aprire nuovi punti di accesso agli aiuti umanitari a Gaza, tra cui il porto di Ashdod e il valico di Erez, e ad aumentare le consegne di aiuti dalla Giordania. Tuttavia, a questi impegni devono seguire azioni significative e prioritarie”.

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