Ischia, il bilancio di una catastrofe, che poteva essere evitata?
Ischia, il bilancio di una catastrofe, che poteva essere evitata? Continuano le operazione di ricerca dei dispersi
A due giorni dalla drammatica frana che si è verificata a Ischia, il bilancio dei morti si aggrava di ora in ora. Dopo Eleonora Sirabella, la prima vittima accertata, il numero delle persone morte è salito a sette e tra questi ci sono anche tre bambini. Si tratta di un’intera famiglia, Maurizio Scotto di Minico, la moglie Giovanna Mazzella e il figlio della coppia GiovanGiuseppe di appena 22 giorni; due fratelli di 11 e 6 anni, Francesco e Maria Teresa Monti, e una donna di nazionalità bulgara, Nikolina Gancheva Blangova di 58 anni.
Cresce il numero degli sfollati a Casamicciola, 230 fino ad ora. Il dato è stato riferito dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Per tutti è stata trovata una locazione tra strutture alberghiere o residenze di parenti. I feriti, per ora, dovrebbero essere 5. Le abitazioni colpite, alcune completamente distrutte, sono 30.
La storia ci insegna che la storia non ci insegna nulla… ?#Disastro #Casamicciola #Ischia pic.twitter.com/fWXbmjbCfO
— Michele Fusco (@mike_fusco) November 26, 2022
Cinque sono i dispersi: si tratta di tre componenti di un nucleo familiare (i due genitori e un minore del 2007) e altre due persone. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha seguito l’evolversi dei soccorsi nell’isola di Ischia nella sede della Protezione Civile, in videocollegamento con il comitato operativo del centro di coordinamento soccorsi, allestito alla Prefettura di Napoli per ricevere aggiornamenti e rimanere in contatto con le sedi operative che stanno prestando soccorso. “Rinnovo la nostra gratitudine nei confronti delle istituzioni, che si sono immediatamente mobilitate, e a tutti gli eroici soccorritori che stanno lavorando incessantemente per aiutare le popolazioni colpite dal maltempo”, ha dichiarato il Presidente Meloni. Inoltre, il Consiglio dei ministri straordinario ha decretato lo stato d’emergenza, stanziando 2 milioni di euro.
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In attesa che si concludano le operazioni per l’individuazione dei dispersi, si è acceso il dibattito sulle responsabilità dell’accaduto. Il diti puntato sull’abusivismo e sulla mancata manutenzione.
Giovanni Mattera, 65 anni, fino a pochi mesi fa comandante dei vigili urbani ha dichiarato al Corriere della Sera: «Perché sono secoli che, da lassù, l’acqua fangosa scivola verso il mare. Però i nostri vecchi erano saggi: e avevano costruito ben tre canali di scolo, che impedivano all’acqua di stagnare, accumularsi e poi precipitare. Vede: il terreno di questa montagna non è mica diventato improvvisamente argilloso. Lo è sempre stato». L’ex comandante ha poi aggiunto: «Dia retta: il problema, perciò, non è quel po’ di abusivismo che pure c’è». «Purtroppo non c’è più stata manutenzione e i canali, le “briglie”, come le chiamiamo noi in dialetto, sono state sommerse dalla vegetazione. Ecco spiegato la causa del disastro».
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