Renato Balestra, la storia di uno degli stilisti più iconici d’Italia

Renato Balestra, la storia di uno degli stilisti più iconici d'Italia

Renato Balestra, morto all’età di 98 anni, ha alle spalle una storia particolare, ma che ha fatto del Made in Italy una bandiera

Renato Balestra è scomparso all’età di 98 anni, dopo una lunga e importante carriera nel mondo della moda, portando in tutto il mondo lo stile e l’eleganza del Made in Italy. Però, non tutti sanno che l’ingresso nella moda è stato del tutto casuale e che il suo percorso aveva preso una strada completamente diversa.

«Con la scomparsa di Renato Balestra la nostra nazione perde un’eccellenza di stile, decano dell’alta moda e simbolo del genio italiano nel mondo» ha detto di lui Giorgia Meloni.

Nato a Trieste il 3 maggio 1924, Balestra proveniva da una famiglia di ingegneri e architetti. Fin dalla giovinezza, però, dimostra una spiccata tendenza verso le arti. Si dedica alla pittura, alla musica e alla scenografia. La sua carriera nella moda inizia quando invia al Centro Italiano della Moda (CMI) alcuni suoi bozzetti: notato per il suo talento, viene invitato a partecipare a una sfilata. Nel 1953 abbandona gli studi di ingegneria e completa il suo apprendistato nell’atelier di Jole Veneziani.

Sul bozzetto che decretò il suo inizio nel campo della moda, ha raccontato: «Venne spedito a mia insaputa al Centro Italiano per la Moda di Milano per un concorso – si divertiva a raccontare – Quel disegno ebbe un successo incredibile, tanto che venni invitato a collaborare per una collezione di alta moda che avrebbe sfilato a Firenze».

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Da quel momento inizia per Balestra un percorso di successi e grandi soddisfazioni. Nel 1954 si trasferisce a Roma e inizia a lavorare per Emilio Schuberth, Maria Antonelli e le Sorelle Fontana. La passione per il cinema lo porta a disegnare i costumi per molte attrici, tra cui Ava Gardner in La contessa scalza, per Gina Lollobrigida in La donna più bella del mondo, per Sophia Loren in La fortuna di essere donna.

Nel 1958 inizia a presentare le sue collezioni negli Stati Uniti, da Los Angeles a New York. Debutta a Hollywood con grandi attrici come Zsa Zsa Gábor, Natalie Wood, Ann Miller e Linda Christian lavorando come designer per star del cinema come Elizabeth Taylor, Claudia Cardinale.

Nel 1959 apre il suo primo. e storico, Atelier a Roma in via Gregoriana 36, e nel 1961 presenta la sua prima collezione di Haute Couture Primavera-Estate alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea. È in questi anni che nasce il Blu Balestra, su un abito corto in raso: un blu brillante, un colore che ancora oggi è simbolo della maison.

Nel 1962 Renato Balestra diventa membro della Camera nazionale della moda italiana e viene scelto dall’Istituto Italiano per il Commercio Estero (ICE) per promuovere il Made in Italy nel mondo.

Nel 1970 Renato Balestra ha l’innovativa intuizione di includere l’abbigliamento maschile in una sfilata femminile, ottenendo grande successo. È uno dei primi stilisti a creare collezioni _unisex_e a mostrarle in passerelle co-ed, un vero precursore dei tempi.

Nel 1973 viene completata la registrazione del marchio Renato Balestra. Tra i primi _designer_a credere nel licensing, lancia il profumo Balestra nel 1978 e nel corso degli anni esplora e sviluppa con successo varie categorie di prodotti: oltre alle fragranze anche trucco, valigie, occhiali e articoli per la casa. Tutto sotto l’iconico colore Blu Balestra.

Alla fine degli anni sessanta il marchio Renato Balestra è distribuito in oltre 70 grandi magazzini americani e sfila nelle Filippine, a Singapore, in Thailandia, Giappone, Malesia, Indonesia e in Medio ed Estremo Oriente. Ben presto veste alcune tra le donne più potenti del mondo, tra cui first lady, principesse e imperatrici.

Il legame con il mondo del cinema è indissolubile, ma anche con il teatro per cui disegna i costumi per Così è (se vi pare) diretto da Franco Zeffirelli (1985), la Cenerentola di Rossini al Teatro dell’Opera di Belgrado (1988) e Il cavaliere della rosa di Strauss al Teatro Verdi di Trieste (in occasione dell’apertura della stagione lirica nel 1999).

Qualche anno dopo torna a disegnare i costumi del musical Cinderella, prodotto da Broadway-Asia Entertainment, che tocca le maggiori città asiatiche e arriva fino in America in un tour mondiale tra il 2009 e il 2011. Nel 2019, oltre ai costumi, disegna la scenografia per Il lago dei cigni di Tchaikovsky per il Teatro dell’Opera di Belgrado.

Della vita privata di Renato Balestra non si conosce molto. Ha avuto due figlie: Fabiana e Federica Balestra, conosciute come Le sorelle dell’alta moda, ma non si sa se Balestra si sia mai sposato.

Fonte immagine: Renato Balestra nel suo atelier di Via Sistina 67, 1978 – Foto: Lavoro proprio di Sofia Bertolli

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