Il sito del Vaticano ancora sotto attacco. Sono stati gli hacker russi?

Il sito del Vaticano ancora sotto attacco. Sono stati gli hacker russi

Il sito del Vaticano ancora sotto attacco. Sono stati gli hacker russi? Il sospetto va in quella direzione, ma non ci sono conferme

Il sito della Santa Sede, vatican.va, è ancora in buona parte non raggiungibile. Il disservizio è iniziato nella giornata di mercoledì 30 novembre e ad oggi, due dicembre, molte sezioni del sito non sono raggiungibili.

Ormai non si può più parlare di manutenzione, come era stato detto all’inizio, ma è chiaro che si tratta di un attacco hacker. Tuttavia, la parola hacker non è stata mai menzionata dalla sala stampa vaticana, che invece ha parlato di tentativi di “accessi anomali”.

In un secondo comunicato, a circa 24 ore dal primo, è stato confermato che «l’attività anomala continua» e sembra persistere, visto che alcune delle sezioni del sito non sono ancora raggiungibili. Sotto attacco anche alcuni siti di dicasteri, come il Dicastero per la Cultura e l’Educazione e quello per l’Evangelizzazione.

Sull’origine degli attacchi, il Vaticano non ha rilasciato alcun commento, ma l’ipotesi di un’attività russa sembra essere molto concreta, alla luce delle ultime dichiarazioni di Papa Francesco. Nonostante ciò, nessuno ha ancora rivendicato l’attacco.

Lo scorso 23 novembre, il Papa durante l’udienza generale ha pregato per la «martoriata Ucraina», ricordando che «questo sabato 26 novembre, ndr) ricorre l’anniversario del terribile genocidio di Holodomor , lo sterminio per la fame del 1932-33 causato artificialmente da Stalin».

Il Cremlino non ha gradito nemmeno le dichiarazioni del Pontefice rilasciate in un’intervista pubblicata lunedì sulla rivista dei gesuiti Usa America Magazine, nella quale dice: «Quando parlo dell’Ucraina parlo di un popolo martirizzato. Se hai un popolo martirizzato, hai qualcuno che lo martirizza, in genere i più crudeli sono forse quelli che sono della Russia ma non sono della tradizione russa, come i ceceni e i buriati e così via. Certamente chi invade è lo Stato russo. Questo è molto chiaro”.». E ancora: “Ho informazioni sulle crudeltà che vengono commesse”. “È chiaro chi sto condannando. Non è necessario che metta nome e cognome”.

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Quest’ultima dichiarazione è stata criticata anche dal ministro degli esteri russo Lavrov, che sul Pontefice ha detto “ha fatto delle dichiarazioni non cristiane”. “Il Vaticano – continua Lavrov – ha detto che ciò non si ripeterà e che probabilmente c’è stato un malinteso, ma questo non aiuta ad aumentare l’autorità dello Stato pontificio”.

L’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Alexander Avdeev, ha detto all’agenzia Ria Novosti, di avere espresso «indignazione per tali insinuazioni» e «sottolineato che niente può far vacillare la coesione e l’unità del popolo multinazionale russo».

Fonte immagine: https://twitter.com/ilario82/status/1596174901450153986/photo/1

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