Il giudice italiano Rosario Salvatore Aitala nel mirino dei russi. Ecco perché

Il giudice italiano Rosario Salvatore Aitala nel mirino dei russi. Ecco perché

Il giudice italiano Rosario Salvatore Aitala nel mirino dei russi per il mandato di arresto internazionale contro Putin

Rosario Salvatore Aitala è un giudice italiano della Corte Penale internazionale titolare delle indagini sui crimini di Vladimir Putin, che poi hanno portato alla formulazione del mandato di arresto internazionale con l’accusa di deportazione illegale di bambini ucraini.

Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, il giudice italiano è stato inserito nella lista dei ricercati dal Cremlino. Quale sia l’articolo del codice venga contestato ad Aitala non è stato specificato, ma negli scorsi mesi, nei suoi confronti è stato imputato il tentativo di «prendere illegalmente in custodia un funzionario che detiene lo status di persona protetta». Inoltre, scrive il Corriere della Sera, che “il Comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il procuratore e i giudici della CPI, ritenendo le loro azioni consapevolmente illegali poiché non avevano motivi per ritenere penalmente responsabili il presidente (Putin, ndr) e il commissario per i diritti dei bambini”, ovvero Maria Lvova-Belova.

Aitala, nato a Catania, 24 settembre 1967, ha studiato giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania dal 1986 al 1991. Dopo la laurea nel 1994, dopo un’adeguata formazione presso la Corte d’appello di Catania, ha conseguito l’abilitazione alla professione di giudice. Ha poi lavorato come alto ufficiale presso la questura di Pavia fino al 1997, dove ha svolto anche attività di docente di criminologia.

Nel 1995 passa alla questura di Milano, assumendo, nello stesso anno, anche la cattedra di criminologia presso la scuola superiore di polizia. Nel febbraio 1997 diventa giudice presso la Corte d’appello di Milano, specializzandosi nel perseguimento dei reati di corruzione e mafia e nella tutela delle vittime. Nel novembre 1998 diventa procuratore presso la Procura della Repubblica di Trapani, dove si dedica di nuovo, in prevalenza, di lotta alla mafia.

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Nel 2002 ha conseguito la specializzazione in Tutela Internazionale dei Diritti Umani presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Infine, dal 2003 al 2007 è stato Direttore del Law Enforcement Department della PAMECA, una commissione di polizia dell’Unione europea a supporto della polizia in Albania. Nel 2007 è tornato a insegnare in Italia ed è diventato consigliere del Ministero degli Affari Esteri italiano; nel 2010 è diventato Consigliere Capo del Ministro degli Affari Esteri, in particolare su questioni relative alla criminalità organizzata e al terrorismo internazionale.

Nel 2013 è diventato capo consigliere del Presidente del Senato Pietro Grasso. Dal 2018 è giudice della Corte Penale Internazionale. In tale veste, nel marzo 2023, ha spiccato un mandato di cattura nei confronti del presidente della Federazione russa Vladimir Putin.[3][4] A sua volta, il comitato investigativo della Federazione russa ha incriminato Aitala in contumacia, insieme al procuratore Khan Karim, anch’egli della Corte penale internazionale dell’Aia.

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