Guerra Russia-Ucraina, previsti per oggi 3 marzo i nuovi negoziati tra le due delegazioni. I bombardamenti continuano senza sosta
La guerra tra Russia e Ucraina non accenna a fermarsi, anzi Putin sembra più deciso che mai a completare il piano di conquista dell’Ucraina. Dopo la caduta della città di Kherson, si teme che anche Kiev possa capitolare nelle mani dei russi.
Oggi è previsto il secondo incontro di negoziati tra le due delegazioni, mentre la colonna di mezzi militari russi lunga 60km, è praticamente ferma da due giorni. E’ possibile che si attenda l’esito dei negoziati per stabilire poi le prossime mosse.
#Irpin, #Ukraine oggi, 3 marzo 2022#PutinIsaWarCriminal
— Cirino Cristaldi (@CirinoCristaldi) March 3, 2022
Intanto, si inaspriscono le misure contro la Russia e contro gli oligarchi. Le autorità tedesche hanno posto sotto sequestro lo yacht, del valore di 600 milioni di dollari del magnate Alisher Usmanov, il cui nome è nella lista delle persone indicate dall’UE per le sanzioni.
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Non solo questo, ma il Canada ha imposto sanzioni a dieci persone chiave di due compagnie energetiche russe, la Rosneft e la Gazprom. Le «misure – dice la Cnn – mirano ad aumentare la pressione sulla leadership russa per porre fine alla sua violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina».
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? Soldato russo catturato dalla gente del posto che gli consente di chiamare la madre.
L’umanità in mezzo all’orrore della guerra.
Pace, preghiamo per la pace ?#Ukraine #Russia #Ucraina #UkraineWar #UkraineRussia pic.twitter.com/Ciw7KSTQuZ— Giacomo D’Ignazio ® (@giacomodignazio) March 3, 2022
Anche Israele all’assemblea dell’ONU, ha condannato l’azione di Putin, definendola una “grave violazione dei diritti internazionali”. La votazione ha visto il voto favorevole allo stop alla guerra di 141 paesi, 5 paesi si sono astenuti.
La casa automobilistica Toyota ha sospeso la produzione in Russia di auto attraverso un comunicato: «Toyota Motor Russia interromperà la produzione nel suo stabilimento di San Pietroburgo dal 4 marzo e ha fermato le importazioni di veicoli, fino a nuovo avviso, a causa di interruzioni della catena di approvvigionamento». L’impianto di San Pietroburgo vede coinvolte circa 2.600 persone con una produzione di circa 80.000 auto all’anno.
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