Grignani arrabbiato: “Stufo di leggere la storia di una vita che non frequento”

Grignani

Ne ha parlato in un’intervista a La Stampa

Negli ultimi giorni si è parlato di un amore che avrebbe colpito Grignani. Dopo essere stato in un locale di lap – dance si sarebbe sentito male e sarebbe andato in ospedale.

In realtà, come spiega lui stesso le cose sarebbero andate diversamente.

«Sono single e la sera, se mi va, esco. Sono passato da un amico e con me c’erano altre persone. Sa com’è, la gente esce, si diverte e ogni tanto qualcuno esagera ma questa volta non sono stato io ad esagerare. Ho solo accompagnato al pronto soccorso una persona che si era sentita poco bene ma è ovvio che se qualcuno mi vede entrare in un ospedale parte un film. Devo iniziare un tour che mi darà parecchie soddisfazioni e l’ultima cosa che voglio fare è perdere il controllo. Seguo sempre il consiglio di Frank Sinatra: “C’è il tempo per bere e il tempo per fare”. Per me è venuto il momento di fare».

Poi Grignani dice:  «Lo sa come si dice? Mi sento come “sulla spalla del gigante”. Se dico che sto bene poi sto male e viceversa. Sul braccio mi sono tatuato la scritta: “ricordati di volerti bene” ed è un karma che seguo alla lettera, quando posso».

A breve, intanto partirà il suo tour: «tempo fa ero in radio e c’erano altri due artisti molto importanti con me. Mi metto una mano in tasca e cade una cartina (era per un’innocua sigaretta) e intercetto il loro sguardo che dice: “Grignani, sempre il solito”. Li anticipo: “Non vi preoccupate, questi sono solo residui di rock’n’roll”. Da lì è nata una canzone che è forse la più bella che ho fatto e sta per uscire in un album che per adesso ha il sottotitolo Verde smeraldo. Ma è il primo di una trilogia di cui parlerò fra un po’».

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Poi risponde a una domanda sui Maneskin:

«Senza l’’Eurovision non sarebbero dove sono e poi, diciamolo, sono stati lavorati bene. La musica che fanno però non ha un’identità e, per l’amor di Dio, non voglio attaccare i Måneskin che saluto e abbraccio, ma credo che la loro identità sia ancora molto labile. Dico cose che gli altri non dicono e a loro consiglio di aprire occhi e orecchie. I Måneskin hanno svoltato ma il rock vero quando arriva al cuore svolta la vita di tutti prima ancora di chi lo fa»

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