Giovanni Barreca continua nel suo delirio, vuole liberare il compagno di cella

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Giovanni Barreca continua nel suo delirio, vuole liberare il compagno di cella. Ecco le parole del suo avvocato

Giovanni Barreca, l’uomo che lo scorso 11 febbraio ha ucciso la moglie e i due figli piccoli ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, durante un esorcismo, continua a farneticare. A riferirlo è il suo legale, l’avvocato Salvatore Pennica, che ha visitato il suo assistito in carcere.

“Barreca è ancora in preda a delirio mistico”, aveva detto Pennica. “Continua a sostenere di aver agito per ordine di Dio e di aver liberato la sua famiglia da demoni”. Il legale ha aggiunto che nel corso dell’ultimo incontro, Barreca risulta “ancora preda di una sorta di delirio mistico, vede il demonio in carcere, sostiene che il male si sia impossessato del suo compagno di cella e di volerlo liberare”.

Le indagini sull’omicidio sono ancora in corso. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica del delitto e di capire se Barreca abbia avuto dei complici. La figlia 17enne dell’uomo, che si trovava presente al momento del massacro, è stata arrestata con l’accusa di concorso in omicidio. Inoltre, il primo marzo il gip Valeria Gioeli ha accettato la richiesta del legale di sottoporre Barreca a perizia psichiatrica.

Secondo un’ipotesi investigativa, Barreca potrebbe essere stato indotto all’atto criminale, perché convinto dalla coppia Carandente e Fina, che dopo l’uccisione della moglie si sarebbero trasferiti nella sua abitazione.

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Nelle scorse ore, è anche emerso un altro particolare. Sembra che le salme dei due fratelli uccisi non siano ancora stati seppelliti per mancanza di posti nel cimitero cittadino. A fare la scoperta è stato un carabiniere in pensione, che, come riporta Open, ha dichiarato: “Il 16 marzo è morto mio cognato dopo la funzione siamo andati al cimitero e la salma di mio cognato è stata messa in deposito. Qui abbiamo visto che ci sono ancora le salme dei due ragazzini uccisi nella vicenda di Altavilla e altre tre bare, due uomini e una donna. Un uomo è morto da sei mesi e si trova ancora lì. Nella camera mortuaria c’era un cattivo odore insopportabile. Non ci è stato detto quando sarà seppellito mio cognato. E’ davvero ingiusto”.

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