Femminicidio Giulia Tramontano, al via il processo. Cosa rischia Impagnatiello

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Femminicidio Giulia Tramontano, al via il processo. Cosa rischia Alessandro Impagnatiello, l’unico imputato per il delitto della 29enne

Al via oggi, 18 gennaio, il processo contro Alessandro Impagnatiello, responsabile della morte di Giulia Tramontano, la 29enne incinta del piccolo Thiago. La famiglia della vittima, attraverso il proprio legale, chiede il massimo della pena per l’imputato.

Impagnatiello rischia la pena dell’ergastolo. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e dal rapporto di convivenza. L’ergastolo è la pena massima prevista dal codice penale italiano per i reati più gravi, tra cui l’omicidio volontario. La pena dell’ergastolo è inflitta in via definitiva dal tribunale di sorveglianza, dopo un periodo di osservazione di almeno 20 anni, durante il quale il condannato può chiedere la liberazione condizionale.

Nel caso di Impagnatiello, la premeditazione è stata ravvisata dal giudice per le indagini preliminari, sulla base degli elementi raccolti durante le indagini. Secondo l’accusa, Impagnatiello avrebbe pianificato l’omicidio di Giulia Tramontano per diversi mesi, prima di metterlo in atto. La crudeltà è stata ravvisata sulla base delle modalità con cui è stato commesso l’omicidio. Giulia Tramontano è stata uccisa con 37 coltellate, molte delle quali inferte al collo e al volto.

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I futili motivi sono stati ravvisati dal fatto che l’omicidio è stato commesso per motivi di gelosia. Giulia Tramontano aveva infatti deciso di lasciare Impagnatiello, dopo aver scoperto che lui aveva una relazione extraconiugale. L’aggravante del rapporto di convivenza è stata ravvisata dal fatto che Impagnatiello e Giulia Tramontano vivevano insieme.

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