Duplice infanticidio di Pedrengo, ecco le parole di Monia Bortolotti

Duplice infanticidio di Pedrengo, ecco le parole di Monia Bortolotti

Duplice infanticidio di Pedrengo, ecco le parole di Monia Bortolotti, la donna accusata di aver ucciso i due figli

Il sospetto che Monia Bortolotti abbia ucciso i figli arriva dall’esito dell’autopsia sul corpo del secondogenito. Da quel momento troppi indizi a suo sfavore hanno portato i carabinieri a sospettare che la donna abbia agito di proposito. Un altro episodio, avvenuto quando il secondogenito aveva appena un mese di vita ha fatto alzare ancora di più l’attenzione sulla madre. Quest’ultima aveva chiamato il compagno per dirgli che il piccolo Mattia non respirava più ed era cianotico. I medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, in quella occasione, riuscirono a salvare il piccolo e lo dimisero in perfetta salute.

L’ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando è che Monia Bortolotti abbia ucciso il bambino soffocandolo stringendolo tra le braccia e la primogenito con un cuscino. La donna, inoltre, ha pubblicato sui social durante le indagini diversi post sulla pagina Facebook dedicata alle morti in culla: «Care mamme e cari papà, ho perso la mia prima bimba in culla, soffocata da un rigurgito. La colpa è mia, per averla messa a dormire di lato sui suoi cuscinotti tanto morbidi. E il secondo, nato l’anno successivo, andatosene molto probabilmente schiacciato da me mentre mi sono addormentata allattandolo. Al mio risveglio era ancora vivo, ma per poco. La colpa è ancora mia perché, per evitare la stessa tragedia avvenuta alla sorellina, lo tenevo in braccio giorno e notte, camuffando le mie paure per non disturbare nessuno», scrive la donna il 20 agosto scorso. Un nuovo post risale al 13 ottobre: «I sensi di colpa per non aver fatto abbastanza per i miei bambini, per non essere riuscita a salvarli, mi sta distruggendo. Quanto mai ho messo Alice a dormire di lato, quanto mai l’ho messa in culla. Quanto mai ho pensato a sistemare la casa mentre lei dormiva, quanto mai non l’ho controllata meglio. Perché diavolo mi son fatta la doccia?».

Poi ancora: «E la Procura incolpa me, come se tutta questa tragedia fosse voluta, cercata. A nessuno importa che i miei bimbi fossero seguiti e tenuti come fiorellini, perfetti. A nessuno importa come io cercassi disperatamente di essere la mamma che non ho mai avuto».

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Il dolore della perdita della bambina l’avrebbe spinta a essere una madre perfetta per il suo secondo bambino: «Ed è proprio per questo che avevo promesso a Mattia, il suo dolcissimo fratellino, che sarei stata sempre sveglia a controllarlo e cullarlo giorno e notte. E invece sono crollata dal sonno per ben 3 volte dopo il suo ricovero. E l’ultima volta è stato quando, poco dopo, se n’è andato tra le mie braccia».

In base alle indagini, per gli inquirenti la donna è capace di intendere e di volere. Ancora da capire le motivazioni del gesto.

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