Torna l’ora legale: il passaggio dall’ora solare all’ora legale avverrà nella notte tra sabato e domenica. Lancette dell’orologio avanti di un’ora
Nella notte tra sabato 27 marzo e domenica 28 marzo tornerà l’ora legale. Lancette dell’orologio quindi avanti di un’ora. Di conseguenza, si dormirà un’ora in meno ma si guadagnerà un’ora di luce in più la sera. L’ora legale va a sostituire l’ora solare che tornerà di nuovo ad ottobre.
In Italia il cambio esiste dal 1916: fu adottata nel corso della Prima guerra mondiale. Tra le utilità, c’è il fatto che fa risparmiare energia. Infatti beneficiando di un’ora di luce in più la sera si va a risparmiare sull’uso dell’illuminazione elettrica.
La sua invenzione si deve allo statunitense Benjamin Franklin.
In Italia non è stata sempre utilizzata: fu abolita nel 1920 per poi essere di nuovo introdotta più volte nei decenni successivi, sospesa, abolita e di nuovo introdotta sino a essere reintrodotta definitivamente nel 1966 per far fronte ad un periodo di crisi energetica dove serviva sfruttare di più la luce del sole nel tardo pomeriggio e durante la sera.
Così, dal 1966 al 1980, l’ora legale rimase in vigore per quattro mesi nell’arco dell’anno: da maggio a settembre. L’anno dopo, a partire dal 1981 ha iniziato invece ad essere introdotta l’ultima domenica di marzo. Per poi apportare l’ultima modifica nel 1996. Da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene in contemporanea (fusi orari a parte) tra tutti gli stati dell’Unione Europea. Diversa la situazione negli altri paesi del mondo: ci sono paesi, per esempio, in cui esiste solo l’ora solare, è questo il caso della Russia, che dal 2014 ha abolito l’ora legale. Mentre negli Stati Uniti l’ora legale – chiamata DST, Daylight Saving Time, “risparmio diurno di luce” – entra in vigore dal 14 marzo.
Insomma, e se nel 2019 il Parlamento Europeo aveva votato a favore della sua abolizione nel 2021 lasciando tuttavia i Paesi liberi di decidere, l’Italia ha scelto di mantenere il passaggio dall’ora solare all’ora legale in vigore.
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