Covid, in Italia isolamento dei positivi ampiamente disatteso. Schillaci: “sarà revocato”

Covid, in Italia isolamento dei positivi ampiamente disatteso. Schillaci sarà revocato

Covid, in Italia isolamento dei positivi ampiamente disatteso. Schillaci risponde alla lettera di Milani: “sarà revocato”

Il contagio da Covid-19 sta diminuendo in Italia. Secondo l’ultimo monitoraggio l’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti cala da 8 a 6. Per questo motivo Gabriele Milani, direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, ha indirizzato una lettera ai ministri Santanchè e Schillaci per abolire l’isolamento di cinque giorni, più dieci di obbligo di indossare la mascherina FFP2, a carico di chi risulti positivo a un tampone Covid.

“Si tratta di una misura che nella fase più dura del virus ha avuto importanti esiti in termini di difesa della salute pubblica, ma oggi appare non più giustificata. E infatti è quasi totalmente disattesa” dice Milani.

Nella lettera ai ministri, dice Milani:”È un obbligo che rappresenta una criticità per le nostre aziende. Infatti, il Codice del turismo disciplina il recesso dal contratto di pacchetto turistico: le norme prevedono che il viaggiatore ammalato o infortunato possa recedere in ogni momento, ma debba riconoscere all’organizzatore i costi di recesso indicati nell’accordo. Ci sono viaggiatori che chiedono di recedere senza penali in caso di positività da Covid e senza stipulare alcuna polizza a copertura delle stesse penali di cancellazione, scaricando così sull’organizzatore del pacchetto ogni costo applicato dai fornitori nel caso in cui il cliente rinunciasse alla vacanza per colpa del virus e del conseguente obbligo di isolamento”.

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Inoltre, aggiunge: “Ci vengono segnalate anche criticità e difficoltà da parte di agenzie e strutture ricettive, che devono gestire casi di positività di clienti stranieri in vacanza in Italia, increduli che qui da noi sia ancora in vigore l’obbligo di isolamento. Ecco perché alcuni provvedimenti vanno tolti con la stessa sollecitudine con la quale sono stati introdotti: consideriamo necessario allineare la normativa italiana al resto dell’Ue e al contesto sanitario attuale, tenendo anche conto che il 1 luglio è scaduto anche il regolamento europeo sul green pass e non si possono più emettere i certificati digitali interoperabili di vaccinazione, test e guarigione”.

“Adesso penso lo toglieremo, ma di fatto credo sia ampiamente inapplicato”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine dell’Assemblea nazionale di Farmindustria.

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