Sviluppato da un centro di ricerca della California: lo studio è stato finanziato da Bill Gates
Bill Gates è stato uno dei primi a scendere in campo per la lotta al Covid – 19, finanziando una serie di studi e di ricerche utili a trovare un antidoto o comunque una cura al virus con cui conviviamo da un anno.
Nelle ultime ore è stata così condivisa la notizia di uno strumento in grado di rintracciare il virus con una rapidità maggiore rispetto al tampone nasofaringeo.
Uno strumento in via sperimentale che però potrebbe essere utilissimo per rintracciare il coronavirus SARS-CoV-2 quando ancora in essere.
A mettere appunto quello che altro non è che un tampone salivare uno studio guidato da un team di ricerca americano del California Institute of Technology (CALTECH), che ha collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Salute Pubblica della Città di Pasadena.
A finanziare lo studio c’è stato proprio il magnate americano Gates e la fondazione “Bill & Melinda Gates Foundation“. Secondo i primi risultati il test sarebbe efficace: almeno questo il primo riscontro dopo le analisi a cui si sono sottoposti una serie di volontari che avevano avuto contatti con persone della famiglia risultate poi positive.
La positività viene rintracciata in meno di 4 giorni a partire già dal primo: i casi positivi rintracciati con la metodologia sperimentale sono stati poi confermati da analisi di laboratorio.
Lo studio però, come sottolineano gli scienziati, presenta ancora aspetti da limare: i test sono stati raccolti sempre in orari e situazioni specifiche (a digiuno o dopo aver lavato i denti) e quindi in situazioni “normali”, la veridicità potrebbe essere alterata.
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