Caso Yara Gambirasio, sparito il DNA dell’Ignoto 1. Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo, ha sporto denuncia
Una nuova inchiesta, coperta dal massimo riservo, è in corso riguardo la vicenda dell’uccisione, nel novembre 2010, di Yara Gambirasio, la giovane di Brembate di Sopra (Bergamo), per la cui morte è stato condannato all’ergastolo Massimo Bossetti.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, a seguire l’inchiesta è il procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito che avrebbe iscritto nel registro degli indagati “il presidente della Prima sezione penale del tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo, e la funzionaria responsabile dell’Ufficio corpi di reato, Laura Epis. Per entrambi – che nei mesi scorsi hanno ricevuto l’avviso di proroga dell’indagine – l’ipotesi è quella prevista dall’articolo 375 del codice penale: frode in processo e depistaggio“.
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Tutto sarebbe partito da una denuncia di Massimo Bossetti, che si è sempre dichiarato innocente. La traccia rinvenuta sui reperti, su cui si sarebbe estratto il Dna dell’Ignoto 1 e che la difesa di Bossetti ha sempre contestato, non sarebbe più utilizzabile poiché «definitivamente esaurita».
Yara Gambirasio, il Dna di «Ignoto 1» non c’è più: due indagati, uno è un giudice https://t.co/kkqPJOS3KO
— Corriere del Veneto (@corriereveneto) March 31, 2022
Secondo la denuncia le prove «prima scomparsi e poi ricomparsi» pare siano state «conservate in modo tale da farle deteriorare» non permettendo nuove indagini difensive.
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