Caso Ilaria Salis, l’Ungheria chiede la consegna di Gabriele Marchesi

Ilaria Salis

Caso Ilaria Salis, l’Ungheria chiede la consegna di Gabriele Marchesi accusato degli stessi reati di Ilaria

Gabriele Marchesi, 23enne milanese, si trova agli arresti domiciliari in Italia dove è accusato, insieme a Ilaria Salis, di aver aggredito presunti militanti neonazisti a Budapest in occasione del Giorno dell’onore nel febbraio 2023.

L’Ungheria ha richiesto la consegna di Marchesi per affrontare il processo nel loro Paese. L’Italia, al momento, non ha ancora preso una decisione definitiva. È il senso di ciò che la Procura di Budapest ha fatto pervenire alla Corte d’Appello di Milano che aveva chiesto alle autorità ungheresi di verificare la possibilità di “strumenti” alternativi al mandato d’arresto europeo, come i domiciliari in Italia, sospendendo la consegna.

Tuttavia, nella risposta, la Procura ungherese fa sapere che solo con la consegna e l’arresto di Marchesi “sarebbe possibile garantire” che l’accusato “sia a disposizione delle autorità” e sia presente in particolare “agli atti procedurali”. Marchesi si dichiara innocente e nega le accuse.

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Lo scorso 12 marzo, il padre di Ilaria, Roberto Salis alla conferenza al Parlamento europeo a Strasburgo organizzata dagli eurodeputati Massimiliano Smeriglio (S&d) e Brando Benifei (Pd), cui hanno preso parte anche i colleghi Nicola Danti (Iv), Sabrina Pignedoli (M5s) e Rosa D’Amato (Greens), ha dichiarato: «La situazione di mia figlia è diventata sempre più un processo politico. Già nel momento in cui si è dipanata l’indagine istruttoria si è iniziato a vedere che c’erano delle condizioni molto particolari – ha aggiunto Salis – La sua detenzione inizialmente è stata estremamente dura con 35 giorni veramente al limite, o forse anche oltre il limite, della tortura. Ed è proseguita poi con l’indagine che ha portato a un atto di accusa che nella realtà operativa dei fatti è più grave rispetto alle indagini condotte dalla polizia. Quindi i capi d’accusa sono aumentati rispetto alle richieste della polizia».

 

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