Caso Emanuela Orlandi, tensioni in Vaticano sulle fonti delle illazioni a Wojtyla

Caso Emanuela Orlandi, tensioni in Vaticano per le fonti sulle illazioni a Wojtyla

Caso Emanuela Orlandi, tensioni in Vaticano sulle fonti delle illazioni a Wojtyla, che non sarebbero state fornite al Promotore di giustizia

Nella mattinata di ieri, sabato 15 aprile, l’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, è stata sentita nuovamente in Vaticano dal Promotore di giustizia Alessandro Diddi, ma l’avvocato si è appellato al segreto professionale, rifiutandosi di rivelare le fonti che stanno dietro all’audio in cui si lanciano illazioni su Giovanni Paolo II.

A dare la notizia è stato Vatican News, che scrive: “Questa mattina – ha dichiarato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni – il Promotore di giustizia, professor Alessandro Diddi, insieme al professor Gianluca Perone, Promotore applicato, ha ricevuto l’avvocato Laura Sgrò, come da lei ripetutamente e pubblicamente richiesto, nell’ambito del fascicolo aperto sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi, anche per fornire quegli elementi, relativi alla provenienza di alcune informazioni in suo possesso, attesi dopo le dichiarazioni fornite da Pietro Orlandi. L’avvocato Sgro si è avvalsa del segreto professionale”.

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Nella serata di sabato, poi arriva un aggiornamento riguardo una contestazione che l’avvocato Sgrò ha fatto proprio all’articolo di Vatican news. Dice: “Accuse a Wojtyla. Pietro Orlandi e l’avvocato Sgrò si rifiutano di fare i nomi”. “Tale affermazione – scrive l’avvocato Sgrò – non corrisponde al vero. Intendo a riguardo che sia fatta piena luce”.

A questo fa seguito la risposta di Vatican news:

“Avendo consultato l’Ufficio del Promotore di Giustizia – dichiara il prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini – posso confermare che quanto riferito da Vatican News in merito alle dichiarazioni fatte su Papa Giovanni Paolo II, in televisione, e alla testimonianza resa dinanzi al Promotore di Giustizia vaticano, risponde esattamente al vero. Né Pietro Orlandi né l’avvocato Laura Sgrò hanno ritenuto di fornire al Promotore nomi o elementi utili riguardo alle fonti di tali affermazioni e alla loro credibilità”.

Continua la nota: “Per la magistratura vaticana sarebbe stato essenziale conoscere la fonte delle voci riportate da Orlandi. Purtroppo ciò non è avvenuto. Nella sua comunicazione l’avvocato Sgrò sostiene anche che quanto da noi scritto sia una pressione su di lei tesa a indurla a violare la deontologia professionale e in particolare il segreto professionale. Anche questa affermazione non è veritiera. Vatican News si è limitato a riportare i fatti in maniera obiettiva e trasparente”.

Si conclude: “La richiesta di incontrare il Promotore di Giustizia è stata fatta dall’avvocato Sgrò l’11 gennaio 2023. Ed è stata reiterata a più riprese a mezzo stampa nei mesi successivi l’intenzione di consegnare ‘personalmente’ documenti al Promotore di Giustizia. Come già detto, il Promotore di Giustizia non ha ricevuto alcun nome o elemento utile relativamente alle accuse rivolte a Papa Wojtyla, come correttamente affermato nel titolo e nel testo dell’articolo di Vatican News”.

Lo scorso 11 gennaio a Fanpage.it, Laura Sgrò aveva dichiarato: “Nell’istanza che ho appena presentato in Vaticano ho chiesto, per l’ennesima volta, di poter incontrare il promotore di giustizia Alessandro Diddi, in seguito alle notizie date alla stampa sull’apertura del fascicolo”. “Mi aspetto un incontro tempestivo – aveva aggiunto – Vorrei consegnargli personalmente le chat e altri documenti: non mi aspetto una risposta immediata da parte di Diddi ma confido che mi convochi quanto prima: perché se io dico che ho delle prove, tu hai il dovere di ascoltarmi”.

Fonte immagine: https://twitter.com/chiaralacattiva/status/1646450547979870211/photo/2

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