Caso Antonio Scurati, Meloni: «Pubblico io il testo di Scurati»

Caso Antonio Scurati, la Rai nega la censura

Caso Antonio Scurati, la Rai nega la censura. Serena Bordone: “Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili”

Polemiche alla Rai per la cancellazione del monologo di Antonio Scurati previsto per il 20 aprile 2024, all’interno della trasmissione “Che sarà” su Rai3. La conduttrice, Serena Bortone, ha espresso pubblicamente il suo disappunto, denunciando la decisione come un atto di censura.

Serena Bordone ha scritto su Instagram: “Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”.

Scurati, autore del bestseller “M. Il figlio del secolo”, avrebbe dovuto riflettere sul 79esimo anniversario della Liberazione. La Rai, da parte sua, ha negato qualsiasi censura, riconducendo la vicenda a problemi di natura contrattuale e di opportunità.

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Per l’Usigrai, il sindacato storico delle giornaliste e dei giornalisti Rai, si tratta di una mossa per “silenziare gli intellettuali sgraditi a chi governa”. La Rai ha replicato con una nota: “Credo sia opportuno – ha spiegato in una nota il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini – non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti”. “Al di là di queste mere questioni burocratiche – precisa Corsini – la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”.

Numerose figure politiche e del mondo della cultura hanno espresso solidarietà a Scurati e criticato la scelta Rai. Le opposizioni di governo e la Cgil parlano di “censura di regime”, mentre l’Anpi scrive: “L’Anpi continua a manifestare un forte allarme per questa deriva da regime che ricorda il Minculpop e sta trasformando la Rai in uno strumento al servizio della Presidenza del consiglio. Venga subito ripristinato l’intervento di Scurati”.

 

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La presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia, ha dichiarato: “Casi come quello che coinvolge in queste ore lo scrittore Antonio Scurati rischiano di screditare il servizio pubblico, ne minano la credibilità e gettano un’ombra sulla sua indipendenza. Non è accettabile trattare così una personalità del calibro di Antonio Scurati. E’ necessario che l’azienda dia risposte più dettagliate sulle ragioni che impedirebbero la sua presenza nella trasmissione di Serena Bortone. Mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”.

Su Facebook la premier Meloni allegando il testo dello scrittore, ha detto: «In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto».

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