Alfonso Signorini svela come Giovanni Ciacci scopre di essere sieropositivo

Il conduttore del Grande Fratello Vip si esprime circa il caso Ciacci che sta spaccando in due l’opinione pubblica. Il Direttore di “Chi” rivela come l’amico Giovanni ha scoperto di essere sieropositivo: “io lo volevo al GF Vip già nel 2021, ma…”

Intervistato da Libero, Alfonso Signorini spiega  come si è arrivati all’ingresso di Giovanni Ciacci nella Casa del Grande Fratello Vip  considerando che il pregresso regolamento non avrebbe dato libero accesso ai personaggi risultati positivi al test dell’HIV..

“Giovanni Ciacci io lo volevo già l’anno scorso. Ma era risultato positivo all’HIV, e per il vecchio regolamento di tutti i reality, se sei sieropositivo non puoi partecipare. Non che fosse una novità, non sai quanti attori, sportivi, manager lo sono; ma si è sempre preferito silenziare la cosa. Onore a Ciacci, al suo coming out. Quel divieto in tv era comprensibile negli anni 80 quando di AIDS si moriva sempre. Ma, da dieci anni, con le cure antiretrovirali il malato sopravvive, vive come una persona normale. Sicché ne ho fatto una battaglia di principio”.

Poi continua:

“Mi rendo conto che possa stonare. È difficile, in un programma di trenini, gossip e risate ma credo sia doveroso sfruttare un pubblico televisivo così ampio. Il 20,90% di media su 50 puntate è tanta roba e non trattare l’argomento da ghettizzati in terza serata”, ha dichiarato ancora Signorini, “Mi danno i mezzi per l’impegno civile, e li sfrutto. Ho abbandonato i giochini nel GF già quattro anni fa: il reality rispecchia, in fondo, la vita. Che non è solo rosa, è anche rosso, è nero. È anche la tranvata nei denti. Ci sono i grandi premi e cotillons e l’HIV e la sedia a rotelle, per esempio, del nuotatore Manuel Bortuzzo, che ho portato nel programma”.

In passato Giovanni Ciacci è stato pioniere di un altro importante avvenimento nella storia della televisione italiana – e delle reti pubbliche – partecipando a Ballando Con Le Stelle in coppia con un altro uomo e lanciando, così, un indiscutibile messaggio di inclusione per la società, per i telespettatori e per le generazioni future.

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