Aggressioni tra giovanissimi, un fenomeno in crescita in Italia

Aggressioni tra giovani, un fenomeno in crescita in Italia

Aggressioni tra giovanissimi, un fenomeno in crescita in Italia e che preoccupa sempre di più. L’ultima a Bologna

Un giovane è stato vittima di una brutale aggressione ieri sera, poco dopo le 19, in via Indipendenza, nel pieno centro di Bologna.

Secondo le prime ricostruzioni, la vittima, un 20enne di origine nordafricana, sarebbe stata accerchiata da tre connazionali nei pressi di un negozio, all’incrocio con via Augusto Righi. I tre aggressori lo avrebbero colpito con violenza usando catene e una spranga, per poi darsi alla fuga.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i soccorritori del 118 che hanno trasportato il giovane in gravi condizioni all’ospedale Maggiore. Le sue ferite sono serie, ma non è in pericolo di vita.

Le indagini sull’accaduto sono affidate alla Polizia di Stato che sta visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per cercare di risalire all’identità degli aggressori. I motivi dell’aggressione sono ancora da chiarire, ma non si escludono motivi legati allo spaccio di stupefacenti o regolamenti di conti tra bande rivali.

L’episodio mette in evidenza ancora una volta l’aumento di aggressioni in cui sono protagonisti i giovanissimi, sia come vittime che come promotori dei fenomeni delinquenziali.

Negli ultimi mesi, le cronache italiane sono state riempite di notizie di aggressioni e violenze compiute da baby gang, gruppi di giovani spesso minorenni che si rendono protagonisti di reati contro coetanei o persone indifese.

Le baby gang sono solitamente composte da un numero esiguo di ragazzi, tra i 14 e i 17 anni, che si riuniscono per commettere atti di bullismo, rapine, pestaggi e danneggiamenti. Spesso provengono da contesti di disagio socio-economico e familiare, mancano di figure di riferimento positive e sono alla ricerca di un senso di appartenenza e identità.

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Le cause del fenomeno sono complesse e multifattoriali. Tra i principali fattori di rischio troviamo il disagio sociale e familiare per la mancanza di reti di supporto, carenze educative, esposizione a violenza domestica o in quartiere. Mancanza di opportunità: disoccupazione giovanile, scarsi spazi di aggregazione e socializzazione, desertificazione culturale. Ma anche l’influenza dei social media con la diffusione di messaggi di odio e violenza, emulazione di comportamenti devianti e la carenze nelle politiche di prevenzione e intervento.

Il fenomeno delle baby gang non è omogeneo su tutto il territorio nazionale. Alcune zone d’Italia sono più colpite di altre. Non tutti i ragazzi che fanno parte di gruppi di giovani sono chiaramente dei delinquenti, molti di loro sono semplicemente alla ricerca di un senso di appartenenza, di visibilità o cercano affermazione sociale senza rendersi conto delle conseguenze delle proprie azioni.

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