Addio al Reddito di Cittadinanza, ecco cosa ha stabilito il Governo

Addio al Reddito di Cittadinanza, ecco cosa ha stabilito il Governo

Addio al Reddito di Cittadinanza, ecco cosa ha stabilito il Governo nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri, il Governo Meloni ha stabilito, definitivamente, le nuove regole di quello che era il Reddito di Cittadinanza. Innanzitutto, cambia nome e sarà identificato come Assegno di inclusione, ma non andrà a tutti. Si legge nel comunicato del Governo:

“Dal 1° gennaio 2024, si introduce una misura nazionale di contrasto alla povertà, che consiste in una integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche. Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi. Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, presso i patronati o i servizi sociali e i centri per l’impiego, al fine di aggiornare la propria posizione.

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Per i soggetti occupabili, cioè coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie individuate come “fragili”, è prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente:

  • a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
  • a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio”.

Il Governo ha lavorato anche per chi ha ha figli, disabili in famiglia o persone anziane. Il decreto all’articolo 6 dice che sono esclusi dagli obblighi previsti per gli occupabili “i componenti con carichi di cura, valutati con riferimento alla presenza di soggetti minori di tre anni di età, di tre o più figli minori di età, ovvero di componenti il nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienza come indicati nell’allegato 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013″.

Inoltre, “ai soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive”.

Fonte immagine: https://it.freepik.com/foto-gratuito/persone-al-lavoro-che-incontrano-un-colpo-medio_23491693.htm#query=office%20public&position=32&from_view=search&track=robertav1_2_sidr

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