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Francia, dal partito di Le Pen dopo lo spoglio delle Presidenziali: “Al governo anche senza maggioranza assoluta”
L’estrema destra del partito Rassemblement National di Marine Le Pen, guidata dal giovane Jordan Bardella, si impone in Francia al primo turno delle elezioni legislative. A tarda notte arrivano i risultati ufficiali del ministero dell’Interno: con il 33,1% dei voti, il Rassemblement National (RN) è in vantaggio sulla coalizione di sinistra radunata nel Nouveau Front Populaire (NFP), che ha ottenuto il 28% dei consensi. Fermo al 20% è lo schieramento del presidente Emmanuel Macron. I Repubblicani (destra), che non si sono alleati con il RN, si sono attestati al 10%.
“Di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno”, il commento al voto di Macron subito dopo la chiusura delle urne. Il presidente si è rallegrato della “grande affluenza” che “testimonia l’importanza di questo voto per tutti i nostri compatrioti e la volontà di chiarire la situazione politica” attuale, assai confusa dopo le elezioni europee.
Sébastien Chenu, uno dei dirigenti più influenti del Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen, è stato rieletto e in merito al ballottaggio che vedrà la Francia di nuovo al voto la prossima settimana ha dichiarato su France 2 che se il Rn otterrà una maggioranza relativa ma avrà sufficienti sostegni, governerà.
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“Bisognerà vedere il modo in cui l’Assemblée Nationale si organizza – ha detto Chenu – ma ci assumeremo le nostre responsabilità davanti ai francesi”. Chenu ha aggiunto che Macron non rappresenta più la maggioranza dei francesi: “È estremamente minoritario nel Paese. Costituzionalmente è legittimo. Ma se si trovasse di fronte una Camera ingovernabile o se fosse nella situazione di non poter nominare un primo ministro perché non c’è nessuna maggioranza, allora sarebbe in una situazione complicata. Sarebbe costretto a dimettersi”.
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