Lisa Pisani lancia un appello sui social a chiunque possa aiutarla: “aiutatemi a trovare un neurologo che studi la mia malattia”
Lisa Pisani è una giovane donna di Piacenza, con un lavoro che ama, una vita piena di interessi, una famiglia numerosa e un futuro davanti ricco di speranze. Dice di sé Lisa: “ho 32 anni, sono sposata e sono la prima di quattro figli. Sono orgogliosamente un perito meccatronico (in Italia le donne con questa qualifica sono ancora tristemente poche) e sono assunta come disegnatore meccanico presso Provide Solution a Piacenza. Sono anche autrice di tre libri pubblicati con la piattaforma Kindle Direct Publishing di Amazon. Mi occupo anche di recensire libri per il Magazine on-line di IMA TV e sui miei profili social cerco di far conoscere gli autori emergenti italiani”.
Ma ad un certo punto nella sua vita qualcosa cambia, arriva l’incontro con la malattia, una malattia subdola, che nel giro di qualche anno la fa cadere in un vero e proprio incubo.
“I primi sintomi – dice Lisa – si sono manifestati nel 2010 quando dopo l’attività sportiva, ho iniziato ad avere problemi di movimento alle gambe e dolori acuti alle braccia, in particolare ai polsi. Ma è nel 2015 che ho iniziato ad avere i primi disturbi motori concreti e costanti, arrivando progressivamente a perdere autonomia e controllo della muscolatura”.
Non solo questo, ma la malattia le provoca anche altri sintomi, i più svariati. Ci ha raccontato Lisa che questi “vanno dalle allergie alla tiroide passando per la parte ginecologica e cardiologica, ma quello che rappresenta il sintomo principale sono i movimenti involontari che si sviluppano durante tutta la fase di riposo”.
Per far capire alle persone che non la conoscono ciò che la malattia le provoca, Lisa fa un esempio molto concreto: “a chi non mi conosce, faccio sempre l’esempio di un componente elettronico che si chiama condensatore, che accumula al suo interno l’elettricità per scaricarla al bisogno. Allo stesso modo i miei muscoli registrano durante tutto il giorno il movimento, accumulando una sorta di “memoria” del movimento, per scaricarlo in modo uguale per intensità e durata alla notte, quando tutto il corpo è a riposo”.
Oltre ai sintomi con cui Lisa è costretta a fare i conti quotidianamente, c’è un altro dramma, ovvero non sapere di quale malattia sia affetta: “E’ dal 2016 che viaggio – dice Lisa – per i vari centri neurologici del Nord Italia, ma nessuno mi ha mai dato una diagnosi. In ogni visita sono solo stati constatati i sintomi, prendendo atto del loro peggioramento e del loro estendersi a tutto il corpo. Ad oggi so solo che si ipotizza una malattia neurodegenerativa su base genetica, partendo dagli esiti di una Risonanza Magnetica che ha evidenziato un problema nell’area corticale. Unito a questo c’è una forma di epilessia che si manifesta come spia dell’avanzamento della malattia”.
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Per questo motivo, Lisa ha lanciato un appello sui social: “l’appello che ho lanciato attraverso i social è per la ricerca di un neurologo che, tramite Servizio Sanitario e quindi non più attraverso visite private, si prenda carico della mia situazione clinica, senza farmi spostare da casa (perché ad oggi viaggiare mi causa le convulsioni) e che sia aperto a studiare una situazione clinica mai vista prima”.
E aggiunge: “Ho bisogno di un medico dalla mente aperta, che sia disposto anche a sondare la letteratura medica messa a disposizione dagli altri paesi Europei o extra, perché non è detto che ad oggi in Italia siano presenti casi come il mio. Senza una diagnosi non è possibile sapere se ci siano altre “Lisa” nel nostro Paese”.
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