2 Giugno, Festa della Repubblica. La sua storia e le parole di Mattarella

2 Giugno, Festa della Repubblica. La sua storia e le parole di Mattarella

2 Giugno, in occasione della Festa della Repubblica Sergio Mattarella scrive ai Prefetti d’Italia, sottolineando l’importanza di fare rete

Nel suo messaggio ai Prefetti italiani, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l’importanza di fare rete: “È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini. Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili a questo fine, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in una logica di orizzonte ampio. (…) La mediazione sociale, l’ascolto e il dialogo con tutti gli attori sono preziosi per affrontare la questione del lavoro oggi, per l’affermazione della legalità, nel contrasto a ogni forma di sfruttamento, assicurando ogni sforzo per elevare la sicurezza delle condizioni lavorative”.

Come è nata la Repubblica italiana?

La Repubblica Italiana è nata a seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale e della caduta del regime fascista di Benito Mussolini. Durante il conflitto, l’Italia si trovava sotto il controllo del regime fascista, che aveva stabilito una dittatura totalitaria nel paese a partire dal 1922. Dopo la sconfitta dell’Italia fascista e l’occupazione del territorio italiano da parte delle forze alleate nel 1943, il regime fascista crollò. Successivamente, venne istituito un governo provvisorio guidato da personaggi antifascisti, tra cui il leader socialista Ivanoe Bonomi. Nel giugno 1946, venne indetto un referendum per decidere la forma di governo che avrebbe assunto l’Italia. La popolazione italiana doveva scegliere tra monarchia e repubblica. Il risultato fu a favore della repubblica, con il 54% dei voti. Il 2 giugno 1946, con l’entrata in vigore della nuova Costituzione, l’Italia si proclamò Repubblica Italiana. La nuova Costituzione italiana, promulgata il 27 dicembre 1947, istituì un sistema democratico parlamentare, garantendo i diritti fondamentali dei cittadini e stabilendo una separazione dei poteri tra il potere esecutivo, legislativo e giudiziario. La Repubblica Italiana è una democrazia parlamentare, con un presidente come capo di Stato e un parlamento bicamerale composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. Da allora, l’Italia ha vissuto come una repubblica democratica, con il passaggio di diversi governi e il consolidamento delle istituzioni democratiche. È diventata uno dei membri fondatori dell’Unione Europea e ha svolto un ruolo significativo nella politica europea e internazionale.

Chi furono i membri costituenti della Repubblica italiana?

I membri costituenti della Repubblica Italiana furono i deputati eletti per redigere la Costituzione italiana. La Costituente era composta da 556 membri, provenienti da diverse fazioni politiche e rappresentanti di varie correnti di pensiero. Tra i membri più influenti vi erano: Alcide De Gasperi, politico democristiano, fu uno dei principali artefici della ricostruzione dell’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e fu il primo presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Palmiro Togliatti, politico comunista, fu uno dei principali esponenti del Partito Comunista Italiano (PCI) e svolse un ruolo significativo nella stesura della Costituzione. Ugo La Malfa, politico liberale, fu uno dei fondatori del Partito Liberale Italiano e si occupò principalmente di questioni economiche e sociali durante i lavori costituenti. Luigi Einaudi, economista e politico liberale, divenne in seguito il secondo presidente della Repubblica Italiana. Durante la Costituente, contribuì alla definizione dei principi economici e finanziari della nuova repubblica. Pietro Nenni fu un membro influente del Partito Socialista Italiano (PSI) e sostenne la creazione di un sistema di protezione sociale e dei diritti dei lavoratori nella nuova Costituzione. È importante sottolineare che la redazione della Costituzione italiana fu un processo complesso e coinvolse numerosi politici, giuristi e intellettuali che contribuirono alla creazione del testo fondamentale che ancora oggi regola l’ordinamento italiano.

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La Costituzione italiana

La Costituzione italiana è la legge fondamentale della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1º gennaio 1948. Essa stabilisce i principi, i diritti e i doveri fondamentali dei cittadini italiani, nonché l’organizzazione e il funzionamento delle istituzioni dello Stato. La Costituzione si apre con una premessa che sottolinea l’adesione del popolo italiano ai valori di libertà, uguaglianza, democrazia e giustizia come fondamento della convivenza civile. Essa riconosce e garantisce una serie di diritti inviolabili e imprescrittibili, tra cui la libertà di pensiero, di religione, di espressione, di stampa, di associazione, di riunione e di manifestazione. Essa tutela anche i diritti sociali, come il diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione e alla previdenza sociale. La Costituzione italiana si basa su principi fondamentali, come la sovranità popolare, l’eguaglianza tra i cittadini, il pluralismo politico, la responsabilità sociale dell’economia, la tutela dell’ambiente e la promozione della pace e della cooperazione internazionale. Forma di governo: L’Italia è una repubblica democratica, in cui il potere appartiene al popolo, che lo esercita attraverso le proprie rappresentanze elettive. Il capo dello Stato è il presidente della Repubblica, e il governo è formato dal presidente del Consiglio dei ministri e dai ministri. Parlamento: Il Parlamento italiano è bicamerale, composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. I parlamentari sono eletti direttamente dal popolo e rappresentano gli interessi dei cittadini. Sistema giudiziario: La Costituzione prevede l’indipendenza del potere giudiziario e stabilisce il principio del giusto processo. Esistono diverse giurisdizioni, tra cui la Corte costituzionale, che ha il compito di interpretare la Costituzione e vigilare sulla sua conformità. Regioni e autonomie locali: La Costituzione riconosce l’autonomia delle regioni e delle autonomie locali, che hanno il potere di amministrare le proprie competenze in conformità con la legge. Revisione costituzionale: La Costituzione italiana può essere modificata mediante un processo di revisione costituzionale, che richiede l’approvazione di una maggioranza qualificata del Parlamento o di un referendum popolare. La Costituzione italiana è stata considerata uno dei pilastri della democrazia italiana ed è stata un elemento stabile nel corso degli anni, nonostante alcune modifiche nel corso del tempo. Essa rappresenta il quadro normativo e i principi fondamentali su cui si basa l’ordinamento italiano.

Foto di <a href=”https://pixabay.com/it/users/juliacasado1-544794/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=516005″>Julia Casado</a> da <a href=”https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=516005″>Pixabay</a>

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