Zaia e i No Vax: “Lega? Mi rifiuto di pensare che sia la nostra linea”

Il Presidente della Regione Veneto ha parlato dei no vax

Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto ha parlato, senza freni in una lunga intervista a Corriere della Sera.

Tanti i temi toccati con particolare riferimento alla pandemia e alle manifestazioni no vax, che hanno visto coinvolti anche diversi esponenti della Lega, il suo partito.

La Lega è sempre stata un partito di composizione sociale e culturale variegata, ci sta che qualcuno non la pensi come te. Detto questo, non mi risulta che il partito abbia deciso di rinnegare l’attività dei propri amministratori, presidenti e sindaci. Un discorso è discutere legittimamente sull’obbligatorietà, come fa il segretario Salvini. Altra cosa è farsi portatori di una linea in cui io assolutamente non mi identifico. E mi rifiuto di pensare che sia quella del partito”.

Chiara la posizione dei Zaia che fa l’appello affinché tutti si vaccinino e sottolinea come sì i contagi in Veneto stiano aumentando ma i dati riguardano soprattutto i non vaccinati.

Guardi io penso che se uno ha un’unghia incarnita, la scelta è sua: dipende da lui se curarsi o farsi tagliare un dito. Però, di fronte a un’epidemia bisognerebbe fare squadra. Altrimenti la pandemia si trasforma in guerra civile o, peggio, in guerra tra poveri. Noi abbiamo il dovere di evitarlo e di discutere. Ma qui c’è ancora chi dice che il virus non esiste e che è un complotto. Incuranti del fatto che i vaccini funzionino“.

E poi: “Siamo passati da una sanità pubblica che faceva le profilassi a scuola a un punto in cui è difficile fare un tampone perché veniamo accusati di infilare microchip nel naso dei bambini. Fare quello che abbiamo il dovere di fare sta diventando un problema“.

 

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