Yana Malayko, era ancora viva quando è stata chiusa in valigia. Ad accertarlo è stato il referto del medico legale
Nuovi dettagli si aggiungono al caso di omicidio di Yana Malayko. Le prime indiscrezioni sulle cause del decesso emerse nei giorni scorsi, parlavano di morte per soffocamento. Si pensava all’uso di un cuscino, ma la realtà sarebbe ben diversa. Secondo il primo report del medico legale, la povera Yana era ancora viva quando è stata chiusa nella valigia.
Dumitru, l’ex fidanzato della giovane, dopo averla colpita al volto probabilmente con una spranga di ferro, non si sarebbe accorto che la giovane era ancora viva quando ha deciso di chiuderla in un trolley per meglio trasportarla e non dare nell’occhio. Ed è qui che la giovane avrebbe smesso di respirare.
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Secondo il referto autoptico, la giovane sul corpo mostra la «Presenza di lesioni multiple di natura contusiva apprezzabili in sede cranio-facciale e cervicale e apprezzabili segni compatibili con asfissia meccanica violenta». Poi, il killer avrebbe deciso di trasferire il corpo in un sacco, non riuscendo bene a chiudere la valigia. I segni sul corpo della giovane coinciderebbero con un contatto forzato contro gli spigoli della valigia.
Questa mattina si sono tenuti i rilievi dei carabinieri del Ris di Parma nell‘appartamento di Castiglione delle Stiviere, dove Yana Malayko è morta. I rilievi proseguiranno anche nel box posto nel cortile interno del palazzo. Sono presenti anche i genitori di Yana, Oleksandr e Tatiana, e Andrei, l’attuale fidanzato.
“Ci aspettiamo la condanna più severa – ha detto il padre di Yana, Oleksandr Malayko -. Siamo qui dove mia figlia è stata uccisa e questa è per noi una prova molto dura“.
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