Voghera, resi noti i primi dettagli della sparatoria in cui è morto i 39enne marocchino per il colpo di pistola esploso dall’assessore Massimo Adriatici
Dopo un interrogatorio durato diverse ore è stata chiarita la vicenda che ha visto coinvolto l’assessore di Voghera, Massimo Adriatici, che ha sparato e ucciso Youns El Boussetaoui, il 39enne marocchino con cui aveva avuto una lite. Il ferito trasportato al pronto soccorso di Voghera è deceduto per l’aggravamento delle sue condizioni di salute. Adriatici è stato arrestato subito dai carabinieri e posto agli arresti domiciliari.
L’accusa è di omicidio doloso per “eccesso colposo in legittima difesa”. Il sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli, che dall’ottobre scorso guida il Comune e aveva chiamato Adriatici a ricoprire il ruolo di Assessore, ha fatto sapere che si è “autosospeso” dalla giunta.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti nel corso di una lite con la vittima, avvenuta nei pressi di un bar di piazza Meardi a Voghera, si sarebbe verificato uno spintone, che avrebbe fatto cadere Adriatici. A causa della caduta sarebbe partito il colpo fatale, che ha colpito il 39enne all’addome.
Leggi anche: VOGHERA, SPARATORIA IN PIAZZA: ASSESSORE UCCIDE UN UOMO DI 39 ANNI
Ai carabinieri di Pavia, l’assessore ha raccontato che si è trattato di un atto involontari e che il colpo è partito accidentalmente dall’arma regolarmente detenuta. L’assessore, vedendo che l’uomo stava infastidendo i frequentatori del bar, ha effettuato una chiamata ai carabinieri. Ascoltato del marocchino, avrebbe dato inizio ad una lite, degenerata poi in una colluttazione: «Sentendo la mia telefonata mi ha spinto facendomi cadere. Il colpo di pistola mi è partito cadendo», queste le parole di Adriatici riportate dal Corriere della Sera.
Molti sono i punti da chiarire, tra cui il motivo per cui l’assessore portasse con sé un’arma per giunta carica e pronta a sparare. Secondo il racconto di alcuni clienti, il marocchino avrebbe lanciato una bottiglia contro l’assessore, ma la circostanza non ha trovato conferma dalle indagini. Forse l’evento si è verificato in altro momento. Il marocchino non aveva alcuna arma con sé.
Il gestore del Café Cervinia a Voghera ha spiegato al corriere della di avere chiamato «le forze dell’ordine più e più volte» per arginare gli atteggiamenti del 39enne marocchino e ha raccontato che anche quella sera l’uomo era andato al bar e lui come sempre aveva cercato di non farlo entrare. Youns El Bossettaoui quindi se ne è andato e poi dopo un po’ «ho sentito lo sparo, debole, tanto che pensavamo fosse un petardo».
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.