Valeria Marini e il dramma della madre Gianna vittima di una truffa

In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Valeria Marini e Gianna Orrù hanno raccontato la vicenda della truffa

Adesso che il sostituto procuratore di Roma Pietro Pollidori ha chiesto il rinvio a giudizio di Giuseppe Milazzo, con l’accusa di truffa aggravata ai danni della signora Gianna Orrù, 83 anni, madre di Valeria Marini, le due donne hanno deciso di raccontare il dramma che hanno vissuto in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

È cominciato con cinquemila euro, ai quali ne avevo aggiunti altri 5 mila. Milazzo, che avevo conosciuto nel 2017 per un corto girato da Valeria che non mi era piaciuto, mi aveva proposto questo investimento in Bitcoin che poteva essere a un mese, a tre mesi o a sei mesi. Alla scadenza potevi decidere se reinvestire o ritirare i soldi. Poiché era una cosa veloce, e gli stessi soldi ce li metteva lui, ero tranquilla. I bonifici li facevo sul suo conto, peraltro: era tutto tracciabile” ha spiegato Gianna Orrù che ha aggiunto: “Milazzo faceva finta. Mi mandava falsi rendiconti, aggiornamenti settimanali. Io sono stata una polla perché quando i presunti soldi sono diventati 96 mila euro, anziché chiedergli di ritirarli gli ho detto di reinvestirli. Ci sono cascata come una cretina: così gli ho dato prima centomila euro, poi altri duecentomila e ad agosto del 2018 gli ultimi 25 mila. A settembre sarebbe scaduto l’investimento ed ero determinata a ritirare tutto”.

Una storia in cui la signora Orrù si è trovata vittima di una truffa in piena regola, forte anche della fiducia che riponeva in Giuseppe Milazzo che oggi rischia una condanna.

Dal canto suo, Valeria Marini ha ammesso: “Avevo capito che qualcosa non quadrava e ingaggiato un investigatore privato. Ho cercato di mettere in guardia mia madre, ma non mi ha ascoltato” e, allo stesso tempo, è vicina alla madre Gianna: “Io invece capisco che si possa essere truffati, è successo anche a me. Ho molta comprensione per mia madre. Non l’ho mai lasciata sola, dopo, perché lei per me c’è sempre stata, ogni minuto, e io ci sarò sempre per lei”.

La prima udienza sarà il prossimo 30 novembre. Valeria Marini non ha dubbi: “Ora dobbiamo solo guardare avanti e abbiamo fiducia nella giustizia. Penso però alle persone che sono sole, che non hanno qualcuno vicino per farsi consigliare. L’importante è parlarne, per venirne fuori”.

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