Vaccino, da Israele arrivano buone notizie

Il paese è uno di quelli in cui quasi tutta la popolazioni è stata vaccinata

Israele può tirare un sospiro di sollievo: il paese è infatti uno di quelli in cui la stragrande maggioranza della popolazione è stata vaccinata (con il vaccino di Pfizer).

Dai primi dati emersi risulta che c’è stato un vero e proprio crollo dei casi, diminuiti del 94%.

Come riporta “Il Post”, lo studio, condotto da Clalit, uno dei principali gestori dei servizi sanitari in Israele, in collaborazione con l’Università di Harvard ha messo a confronto 600mila persone vaccinate con 600mila non vaccinate.

In ogni gruppo poi le persone sono state suddivise per fasce d’età e il paragone tra i due è stato fatto in base a caratteristiche simili.

Nel gruppo dei vaccinati si è riscontrato una probabilità del  92% inferiore di sviluppar sintomi gravi e tramite la ricerca si sono raccolti anche ulteriori dati utili per le fasce d’età over 70.

Dallo studio emerge anche come dopo la seconda dose del vaccino Pfizer a circa 10 giorni di distanza l’efficacia aumenti ancora di più

In Israele il 42 % della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino di Pfizer-BioNTech, mentre circa un abitante su cinque ha già ricevuto anche la seconda dose.

Entro marzo, secondo le prime stime dovrebbe essere ultimato il processo di vaccinazione: in Israele non ci sono però mai stati problemi relativi all’arrivo delle dosi grazie ad accordi presi già un anno fa.

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Pian piano, dopo mesi di duro lockdown stanno iniziando le riaperture, graduali e controllate e stanno entrando in vigore nuove regole.

 

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