Vaccino bivalente, ecco quando potremmo avere i vaccini contro le varianti. Il parere di Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano
Con l’innalzamento delle temperature e con l’arrivo dell’estate sappiamo che il virus circola in maniera minore e già in questi giorni si sta rilevando un calo, seppur lieve, della curva epidemica. Con l’arrivo dell’inverno, però, potremmo assistere ad una nuova diffusione del virus. Per questo motivo, le aziende farmaceutiche stanno lavorando ad un vaccino bivalente, efficace sia contro la classica influenza, che contro le varianti del Covid-19.
Al Corriere della Sera, il presidente di Pfizer, Albert Bourla ha detto: «Speriamo entro l’autunno di avere un vaccino contro le varianti mutate. Stiamo testando differenti candidati e dosaggi, sperimentiamo molti percorsi. Non possiamo dare date certe».
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Valentina Marino, direttore medico di Pfizer Italia, invece ha spiegato che l’obiettivo «è arrivare a un unico vaccino bivalente diretto contro le varianti al momento prevalenti (oggi è Omicron) aggiunte ai ceppi originari (quelli di Wuhan)» e continua: «La sperimentazione è cominciata a fine 2021. La piattaforma utilizzata è sempre quella a RNA messaggero che permette una modifica in tempi rapidi ai quali però bisogna aggiungere quelli necessari per la sperimentazione e la richiesta di autorizzazione agli enti regolatori».
Moderna ha annunciato di essere alla Fase 2 della sperimentazione del vaccino bivalente. Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano, spiega al Corriere della Sera che: «I vaccini bivalenti dovrebbero proteggere notevolmente di più dal rischio di infezione rispetto a quelli attuali che evitano al 90% la malattia grave (nei vaccinati con tre dosi) e solo al 60-65% la possibilità di contrarre il virus. L’ideale sarebbe poter disporre in autunno di un vaccino bivalente (Wuhan più Omicron) e contenente l’antinfluenzale. In questo caso dovremmo parlare non di quarta dose ma di dose annuale, da ripetere magari ogni anno».
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