Ucraina, il racconto della fuga di Fonseca: “Mia moglie piange continuamente”

Il drammatico racconto dell’ex tecnico della Roma

Paulo Fonseca, ex tecnico della Roma ha vissuto con la sua pelle il dramma del popolo ucraino. L’allenatore che ha guidato lo Shakhtar Donetsk ha anche la moglie, Kateryna che è ucraina.

A Gazzetta dello Sport ha affidato il suo racconto con una drammatica fuga da Kiev quando è iniziato più di 10 giorni fa il conflitto.

Fonseca, di nazionalità portoghese è molto legato al paese per il suo passato lavorativo m anche per la moglie.

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“Era il 24 febbraio e dovevo partire alle 10 per il Portogallo con la famiglia, quando alle 4.30 abbiamo sentito cadere le prime bombe. Nei bunker i bambini dormivano per terra nei sacchi a pelo. Avevamo paura. Poi la mia ambasciata ha organizzato un mini-van e in tre famiglie siamo partiti verso la Moldavia. È stato un viaggio terribile. Trenta ore senza fermarsi mai, incolonnati a volte a 5 km/h. Solo quando sono arrivato al confine con la Romania ho cominciato a rilassarmi, ma si fa per dire. Mia moglie piange in continuazione”.

Il parere di Fonseca sull’Ucraina

E poi: “È facile dire ‘l’Ucraina deve arrendersi per evitare il peggio’. Se i russi invadessero l’Italia o il Portogallo, noi non combatteremmo? Non c’è niente di più prezioso della libertà. Tanti Paesi ora hanno paura. Georgia, Moldavia, i Baltici, la Polonia: se Putin vincerà questa guerra, sarà un guaio per tutto il mondo”.
Infine ha anche parole di apprezzamento sull’uomo del momento, l’ex comico e Presidente dell’Ucraina Zelensky.
“Non ho mai conosciuto il presidente Zelensky, vedevo le sue gag da presidente senza capirle per via della lingua, ma non pensavo che lo sarebbe diventato davvero. Ora invece è un eroe, e capisco che i russi vogliano ucciderlo”.

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