Tokyo, rientrato in Italia l’unico positivo Rosetti: “Cinque anni buttati via”

L’amarezza del canottiere

È rientrato finalmente in Italia Bruno Rosetti, unico azzurro della spedizione azzurra a essere risultato positivo a Tokyo 2020.

Un rientro amaro per il canottiere che ha scoperto di essere positivo a un’ora dalla gara che non ha potuto disputare.

I suoi compagni, del 4 senza, hanno onorato la competizione vincendo anche il bronzo. Medaglia, che dopo la richiesta di Malagò al CIO è stata assegnata anche all’italiano.

Sono grato a Malagò per avermi fatto avere la medaglia, ma questo bronzo non lo sento mio. Cinque anni di preparazione e sono arrivato a tre ore dalla gara ma non ho partecipato, quindi non la sento mia“.

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Troppo lo shock e la delusione: “Stavo facendo colazione, mi hanno avvertito e sono arrivato all’hotel Covid ancora vestito con la tuta dell’Italia Team. A Di Costanzo ho fatto i complimenti dopo la gara e lui mi ha detto che era anche mia la medaglia, ma cosa doveva dire? Con lui abbiamo gareggiato fino a un mese fa insieme. Ho tifato dall’hotel per le imprese azzurre del canottaggio, anche se le medaglie dell’atletica sono quelle che mi sono rimaste più impresse. Cosa mi resta di questa Olimpiade? Vorrei dire solo un bruttissimo ricordo che finalmente è finito, ma mi resta anche la cordialità dei giapponesi, anche troppa. E anche al Covid Hotel, che è la regola. L’ho vissuta anche un po’ con calma zen. Parigi? Non lo so, fatemela tra un po’ di giorni questa domanda”.

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