Tivoli, in corso le indagini per l’incendio all’ospedale. Ecco cosa sappiamo
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Tivoli, in corso le indagini per l’incendio all’ospedale in cui sono morte 3 persone. Ecco cosa sappiamo su quanto è accaduto
L’incendio che la sera del 9 dicembre si è sviluppato all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli ha causato la morte di tre persone e l’evacuazione di circa 200 pazienti. La Procura ha avviato le indagini per omicidio plurimo colposo e rogo colposo. Per ora il provvedimento non vede indagati, ma nuovi sviluppi arriveranno dall’esame di documenti, testimonianze e tabulati.
Il rogo si è sviluppato in una zona adibita allo stoccaggio dei rifiuti sul retro dell’ospedale. A testimoniare i momenti di caos iniziale sono le chiamate dei pazienti e degli operatori sanitari: “Sono stato chiamato da una conoscente, non ho guardato l’orologio ma potevano essere le 22.45. ‘Probabilmente c’è un incendio in ospedale’, mi hanno detto. Poi le telefonate si sono moltiplicate e non solo quelle fatte a me – racconta a SkyTg24 Andrea Biddau, presidente dell’associazione volontari radio soccorso della protezione civile locale di Tivoli – La nostra sede si trova a poche centinaia di metri e in meno di mezz’ora, dopo aver attivato la sala operativa regionale e il centro operativo comunale, eravamo sul posto per dare un supporto logistico ai soccorritori che erano lì”.
Francesco Cognetti, coordinatore del Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari, in una intervista al Corriere della Sera si è detto sconcertato: «Il fatto è di una gravità inaudita, non è accettabile che scarti di qualsiasi genere permangano vicino alle stanze dei malati». Nel ’75, Cognetti aveva svolto in tirocinio proprio in quell’ospedale e sottolinea: «Già allora era parecchio malandato, nel frattempo non mi risulta ci siano stati lavori di ammodernamento».
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Nell’esprimere «affetto e vicinanza alle famiglie colpite e dolore per i pazienti deceduti», Cognetti sottolinea come le lacune emerse a Tivoli non siano affatto un fenomeno isolato: «Incuria, sporcizia, pessima gestione da parte dei vertici ospedalieri si riscontrano anche in molti ospedali romani. Spesso, in assenza di controlli da parte degli organi regionali, non vengono rispettati i requisiti minimi di igiene e sicurezza». Una situazione «incredibile», da contestualizzare «nel quadro di un perdurante e progressivo definanziamento delle strutture sanitarie pubbliche».
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