Tennis, Camila Giorgi: “Berrettini – Satta? Come puoi criticare senza conoscere”

Camila Giorgi

La tennista si è raccontata in un’intervista

Camila Giorgi, tennista di punta azzurra ha parlato in un’intervista a Corriere della Sera. La prima dopo la polemica sui presunti falsi vaccini, argomento non toccato.

Parla anche del collega Berrettini e dell’odio social dopo la relazione con Melissa Satta: ““Come puoi criticare una persona che non conosci, e che magari si è presa del tempo per sé come Matteo? Io se non mi piace qualcuno resto chilometri lontana, ma dietro una tastiera si può nascondere chiunque e qualsiasi cosa. Anche una grande tristezza. Viviamo in un mondo così: si fa tutto nell’anonimato, di nascosto, è avvilente”. 

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Poi sul suo rapporto con i social: “Sui social ho voglia di condividere di me altre cose. La mia femminilità, il mio essere donna, anche una camicetta che mi piace, se mi va. La vita privata no: quella è solo mia. Mi ritengo una persona introversa, mi racconto così. Sono solo foto. C’è tanta invidia in giro, la gente parla senza conoscerci e senza sapere. A me non cambia niente. Io sono impermeabile alle critiche, freddissima”.

Camila Giorgi, insieme all’Italia guidata dalla Garbin ha battuto la Slovacchia attendo le finali di Billie Jean King Cup.

L’azzurra ha parlato anche del rapporto con il figlio Sergio, argentino e sui suoi match.

“Non ricordo nulla dei miei match: appena finito, rimuovo tutto. I miei genitori mi hanno insegnato che la vita è molto più del tennis. Si parla sempre del babbo, dicono che mi controlla, che è dispotico. Falso. Gli dedico ogni successo, mi allena da sempre, in me ha creduto sin dall’inizio: gli devo tutto. Non è vero che mi chiede di giocare fino a quarant’anni: non ho nessuna restrizione, l’ultima parola è sempre mia”.

Camila Giorgi e il futuro

Camilla Giorgi infine si sofferma sul futuro: “Ho tanti progetti, da costruire poco a poco. Mi piace scrivere per hobby: un romanzo per bambini è tra i miei sogni. Non mi metto fretta, giocherò a tennis finché ne ho voglia. Poi mi vedo in campo con i piccoli e le persone con disabilità. Un domani vorrei dedicarmi soprattutto a questo”.

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