Tennis, Berrettini torna sul Covid: “Anche senza test non potevo giocare, sono stato male”

Il tennista è ai quarti di finale degli US Open

A fatica, lottando e con tanta forza mentale, Matteo Berrettini ha centrato i quarti di finale degli US Open, ancora una volta.

Non il miglior azzurro dell’anno che viene però da mesi complicati. Infortuni, operazione al polso e covid.

Proprio il virus ha impedito, forse nel miglior momento di forma, a Berrettini di gareggiare a Wimbledon e in conferenza stampa l’azzurro è tornato sul tema.

Ero malato. Avevo davvero la febbre alta. Sentivo che tutte le mie ossa erano rotte (sorridendo). E sì, mi sono fatto il test, perché penso che fosse la cosa giusta da fare, perché avevo dei sintomi. Sono molto sensibile al COVID.  Avevo amici, fortunatamente non ho perso nessuno per COVID, e ringrazio Dio per questo, ma ho persone che hanno perso persone per COVID. Sono molto sensibile a questo e lo sapevo che facendo il test se sei positivo sei fuori. È stata davvero dura. Penso che anche se non mi fossi fatto il test, avrei fatto bene a ritirarmi perché mi ci sono volute tre settimane per rimettermi in forma e non so cosa sarebbe successo se avessi giocato, forse avrei potuto avere più strappi e roba del genere. Penso di aver fatto la cosa giusta. Ovviamente ora ho una motivazione in più. Sento che quest’anno è stato difficile, chirurgia, COVID. Ma eccomi di nuovo qui, in salute, e non vedo l’ora di giocare i miei quarti di finale.

Dopo aver eliminato lo spagnolo Davidovich Fokina in cinque set ora affronterà il norvegese Ruud che recentemente l’ha battuto in finale, su terra rossa, a Gstaad e che con uno tra Nadal e Alcaraz da lunedì potrebbe essere numero uno al mondo del ranking.

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