Telefonata tra Zelensky e Papa Francesco, chiesta la mediazione del pontefice
Telefonata tra Zelensky e Papa Francesco, chiesta la mediazione del pontefice per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina
Nella mattinata di ieri, 22 marzo, il presidente ucraino Zelensky è intervenuto in videoconferenza al Parlamento italiano e in quell’occasione ha accennato ad una telefonata con Papa Francesco. Fino a quel momento nulla era trapelato, ma nella tarda mattinata un tweet di Zelensky ha chiarito parte del contenuto della telefonata.
Talked to @Pontifex. Told His Holiness about the difficult humanitarian situation and the blocking of rescue corridors by Russian troops. The mediating role of the Holy See in ending human suffering would be appreciated. Thanked for the prayers for Ukraine and peace. pic.twitter.com/wj4hmrTRGd
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 22, 2022
Ha scritto Zelensky: “Ho parlato con @Pontifex. Ho riferito a Sua Santità la difficile situazione umanitaria e il blocco dei corridoi di soccorso da parte delle forze russe. Sarebbe accolto con favore il ruolo di mediazione della Santa Sede nel porre fine alla sofferenza umana. Ho ringraziato per le preghiere per la pace e per l’Ucraina”.
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Anche l’ambasciatore in pectore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, ha scritto, sempre su Twitter, della conversazione telefonica, aggiungendo altri dettagli. Ovvero che il Pontefice ha assicurato “preghiere” per l’Ucraina, ma anche che sta facendo “tutto il possibile per la fine della guerra”. Zelensky, secondo quanto detto dall’ambasciatore, ha risposto che “Sua Santità è l’ospite più atteso in Ucraina”.
Quindi, Papa Francesco sarebbe disponibile a mediare in questa difficile guerra e a recarsi a Kiev. Non sono, per ora in programma viaggi in Ucraina, ma nei primi giorni di Aprile, Francesco sarà a Malta. Il Segretario di Stato vaticano Parolin ha detto: «Abbiamo detto tante volte, lo ha appena detto il Santo Padre e lo ripeto anch’io: c’è sempre la possibilità di trovare una soluzione e una soluzione che sia onorevole per tutti, basta avere la buona volontà di farlo, io credo che in questo caso c’è bisogno di tanta buona volontà. Non ci sono alternative al negoziato. L’alternativa è la guerra, l’alternativa è la violenza, l’alternativa sono i morti».
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