Simone Biles e la denuncia all’FBI sul caso delle molestie sessuali

Il caso sconvolse il mondo della ginnastica e fece crollare un vero e proprio sistema

Il dottor Nassar ha ricevuto una pena esemplare (176 anni di carcere): la sua colpa è stata quella di aver molestato ripetutamente diverse ginnaste appartenenti al team degli Stati Uniti.

Tra queste c’era anche l’atleta più rappresentativa, Simone Biles che, in lacrime, ha testimoniato davanti alla commissione Giustizia del Senato sulle negligenze dell’Fbi di Indianapolis nell’indagine contro il medico della Nazionale a Stelle e Strisce.

Dopo le prime denunce si è scatenata un reazione a catena con oltre 500 ginnaste che hanno denunciato Larry Nassar.

In aula, la campionessa americana ha pianto e ha lanciato accuse gravissima nei confronti delle autorità e dell’FBI, che non ha fatto nulla per fermare quello che stava accadendo.

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Non solo, non mancano anche le accuse alla Federazione Americana che faceva finta di non vedere cosa stava succedendo.

Sono una vittima di abusi sessuali – ha detto – e le circostanze che hanno portato a questo e hanno lasciato che continuassero sono direttamente legate al fatto che le organizzazioni create dal Congresso per proteggere me come atleta, non hanno fatto il proprio lavoro. Deve passare un messaggio importante, ovvero che se permetti a un abusatore di danneggiare dei minori, le conseguenze saranno immediate e pesantissime.

Intanto la Biles cerca ora un po’ di tranquillità dopo una estate turbolenta. A Tokyo che doveva essere la sua Olimpiade non è riuscita a volare, troppa la pressione psicologica.

L’americana si gode così un po’ di relax: nell’ultima settimana ha partecipato, come tanti altri sportivi, al Met Gala ed è stata inserita dal Time tra le cento persone più influenti.

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