Il cantautore Shalpy chiede aiuto: ecco che cosa è successo

Il cantautore si trova in profonde difficoltà economiche 

Con un’intervista a Rolling Stones, il cantautore cinquantottenne Shalpy, all’anagrafe Giovanni Scialpi, ha dichiarato di essere in profonde difficoltà economiche.

Un racconto crudo e schietto degli effetti che la pandemia ha prodotto nella vita di artisti che hanno dovuto rinunciare in questi mesi a live ed eventi per rispettare il divieto di assembramenti e le misure anticovid19.

«In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza, come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo» ha confidato senza mezzi termini, portando alla luce il periodo drammatico che sta vivendo.

Per amore della musica e della voglia di insistere sui propri progetti, Shalpy ha investito gli ultimi soldi che aveva a disposizione nell’incisione di “Let it snow”, un nuovo brano in cui il cantautore credeva molto e, proprio per questo, non vedeva l’ora di farlo ascoltare ai fan.

Ma non è bastato perché adesso Shalpy rischia davvero di fare la fame e di non sapere come affrontare i prossimi mesi a livello economico.

“Si ha l’idea che l’artista campi d’aria. Non si capisce la concretezza e l’imprenditoria che sta dietro al sistema. Sento la necessità, alla mia età, di sistemarmi, nel senso di rilassarmi” ha commentato il cantautore ricordando che non solo di idee e creatività vive un artista, ma come gli altri anche l’artista si scontra e deve fare i conti con le necessità e gli obblighi quotidiani.

Nella lunga intervista, però, Shalpy ci ha tenuto a sottolineare, a dispetto di chi possa immaginare che sia uno spendaccione viziato che ha sperperato tutto, che è una persona dritta. “Quando si è un po’ fuori dal sistema e si manifesta un po’ di rabbia è facile dire che uno è matto, invece conduco una vita lineare. Anzi, sono anche a dieta perché, oltre ad avere la sindrome di immunodeficienza tiroidea sono pure celiaco, per cui non bevo, non mi drogo, sono dritto. Esterno solo le mie emozioni. Faccio mea culpa, ho un carattere un po’ irruento, ma non sono un despota, sono una persona normale”.

Non cerca consolazione Shalpy, ma è disposto a lavorare e a impegnarsi anche in attività lontane dalla sua carriera di artista. “Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta. Io sono molte cose, posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi dia la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola”.

 

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