Sanremo 2021, incidenti della terza serata: dalla gaffe di Amadeus ai problemi tecnici

Amadeus dimentica che i Negramaro devono interpretare due brani e li congeda. Poi il microfono di Fasma che non funziona e la voce di Neffa che arriva in ritardo

Prima il microfono di Fasma che non funzionava, poi un problema tecnico al computer ha fatto andare fuori tempo Neffa e Noemi. Ieri sera si sono verificati durante la terza serata del Festival di Sanremo degli intoppi. Il primo durante l’esibizione di Fasma con Nesli che ha costretto Amadeus a interrompere l’esibizione e a lanciare la pubblicità per rimediare all’errore tecnico: il microfono del cantante Fasma non ha funzionato, non si sentiva appunto la voce durante la performance. Così i due artisti hanno dovuto ripetere l’esibizione.

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Altro intoppo con Noemi e Neffa. Stavolta tutta colpa del computer. I due artisti si sono esibiti cantando “Prima di andare via” ma la voce di Neffa era un po’ in ritardo nei primi 30 secondi a causa di un problema tecnico al computer. Così i due cantanti sono sembrati fuori sincrono, ma poi tutto è andato bene, con i due artisti che si sono ripresi.

Non è stato l’unico intoppo della serata. Prima ancora dei problemi tecnici, c’è stata una gaffe di Amadeus con Giuliano Sangiorgi. Il direttore e conduttore Amadeus ha infatti dimenticato che i Negamaro dovevano esibirsi con due brani e dopo il primo ha congedato Giuliano Sangiorgi. A rompere l’imbarazzo il magnifico Fiorello che ha detto a Giuliano Sangiorgi: «perdonalo».

Insomma con questa gaffe Amadeus ha aperto la terza serata del Festival. Intanto la band si è esibita con un omaggio a Lucio Dalla nell’interpretazione di “4 marzo 1943”. Poi la gaffe e l’altro brano, ma prima il toccante monologo dell’artista: «C’è un momento esatto in cui le parole, quelle da sole, non bastano a dire, per davvero, tutto quello che pensiamo e sentiamo. Che poi, tutto quello che pensiamo non ci starebbe nemmeno in un oceano… Si sa, mica lo puoi bloccare, non lo puoi recintare! Il pensiero, come l’oceano, non lo puoi confinare… e chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce non lo puoi bloccare, nemmeno quello… E allora in questo mare così grande, così maestoso e continuamente in tempesta, ma pur sempre troppo piccolo per contenere il pensiero tutto, c’è un posto che galleggia leggero, leggerissimo sulle nostre vite, un’isola felice, che riesce a farlo, e lì, pensieri e parole nuotano liberi, vanno giù in profondità, negli abissi più remoti a scandagliare con il loro radar fondali mai attraversati prima, per poi risalire, carichi di tanti altri colori e tante altre vite… tutte quelle vite che ci appartengono, che sogniamo, che fuggiamo e poi ancora via, nel mare aperto e poi giù, il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto…. Atterriamo su quest’isola… E solo grazie a quest’isola, restiamo anime salve, in terra e in mare capaci di dire ogni giorno che grande questo tempo, che bella compagnia! E lo si fa cantando… Si chiama canzone questo posto ed è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi meraviglioso». E dopo il monologo la band ha cantato “Meraviglioso” di Domenico Modugno.

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