Riforma delle Pensioni, ecco cosa prevede la “Quota 41”, la riforma che potrebbe essere approvata a breve dal Governo
Nelle ultime settimane si sente parlare spesso della riforma delle pensioni per il superamento della legge Fornero. Il Governo, infatti, ha sul tavolo la nuova proposta denominata “Quota 41“.
La riforma prende il nome dagli anni contributivi maturati, indipendentemente dall’età anagrafica. In pratica, se si è in possesso del requisito di 41 anni di contributi, si potrà andare in pensione. Tuttavia, al vaglio c’è anche la possibilità, non c’è ancora nulla di certo, che vi sia una età minima sotto la quale non si potrà andare in pensione.
Si parla di 61 anni di età (estendibili a 63) per accedere a “Quota 41”. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha detto che si tratterà di una riforma «strutturale» e che dovrà essere scritta bene per evitare di emanare nel corso del prossimo anno una serie di decreti “tappabuchi”.
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Inoltre, il governo Meloni sta pensando ad un premio contributivo per chi, soprattutto nell’impiego pubblico o nella sanità, decide di rimanere oltre i 63 anni. Si tratta, dunque, di un aumento in busta paga.
Nel corso della legge di stabilità saranno riconfermate sia Opzione donna che Ape sociale, introdotte dal Governo Draghi. Nel primo caso il pensionamento può avvenire a 58 anni di età con almeno 35 anni di contributi, ma con un ricalcolo contributivo dell’assegno previdenziale, che equivale ad una pensione più bassa tra il 20 e il 25%. Nel secondo caso, invece, è previsto un assegno ulteriore rispetto alla pensione per chi ha compiuto 63 anni, con 30 o 35 anni di contributi e ha un impiego appartenente alla categoria delle attività gravose.
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