Quarta Repubblica, l’inchiesta su quanto inquinano le sedi Ue

Quarta Repubblica, l’inchiesta su quanto inquinano le sedi Ue e sugli sprechi di denaro del Parlamento Europeo

Un’inchiesta su quanto inquinano le sedi Ue e sugli sprechi di denaro del Parlamento Europeo è andata in onda ieri sera a “Quarta Repubblica”, il programma di approfondimento e inchiesta condotto da Nicola Porro, in prima serata, su Retequattro.

L’inviato della trasmissione si è recato a Bruxelles per verificare se le Istituzioni Europee, che chiedono sacrifici in nome del clima, siano da esempio e rispettino tutte quelle regole che si vogliono imporre ai cittadini dell’Unione.

Girando liberamente per le sale del palazzo di Bruxelles, ci si è resi conto come in realtà lo spreco energetico sia enorme. L’inviato di Quarta Repubblica ha mostrato il certificato energetico del Parlamento Europeo, dove risulta che l’edificio è in classe “E”, non ha pannelli solari, pompe di calore e neanche di coogenerazione. Classe “E” significa che il Parlamento Europeo dovrà fare ristrutturazioni per migliaia di Euro entro il 2033 altrimenti sarà fuorilegge come gran parte degli immobili italiani.

E’ un giovedì pomeriggio, parlamentari in giro se ne vedono pochi ma il palazzo mezzo vuoto è tutto illuminato: una delle aule della Commissione, una delle più grandi, dove è tutto acceso; uno spazio espositivo dove però in realtà non c’è nulla; zone di ristorazione vuote e completamente illuminate. Sembra che gli sprechi non interessino a nessuno neanche nella zona dell’edificio dove ci sono i partiti di sinistra, i più sensibili al tema del risparmio energetico, tanto che nel corridoio dei Verdi non c’è nessuno ma è comunque tutto acceso. Sembra che non si badi a spese mentre secondo i bilanci del Parlamento, i consumi energetici valgono oltre 42 milioni di euro, quasi il triplo rispetto all’anno scorso. Anche di colonnine e di auto elettriche non se ne trovano nei garage in cui si vedono invece auto di grossa cilindrata alimentate a motori termici.

Il giornalista Antonio Rossitto ha poi svelato come ci sia un altro grande spreco di denaro e dal punto di vista dell’inquinamento: “Il Parlamento Europeo ha due sedi, c’è una sede di Bruxelles e la sede di Strasburgo. Dunque, la sede di Strasburgo viene raggiunta in massa da funzionari, parlamentari e i loro collaboratori una volta al mese per una sessione che si chiama plenaria”.

L’inviato di Quarta Repubblica ha poi spiegato che quando il Parlamento Europeo si trasferisce da Bruxelles a Strasburgo, ogni deputato ha a sua disposizione un baule di plastica da riempire e da lasciare fuori dagli uffici per il ritiro e il trasporto.

“Noi abbiamo tutto telematico, per cui l’unica cosa che c’è effettivamente è forse un foglio. Questo riguarda molti altri deputati”, racconta Giuseppe Papalia, assistente media di Angelo Ciocca Eurodeputato Lega, che ha mostrato il suo baule in partenza per Strasburgo con all’interno un solo foglio di carta.

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L’inviato della trasmissione ha poi seguito il viaggio degli gli otto tir che hanno trasportato i bauli dei 705 parlamentari da Bruxelles a Strasburgo, sede utilizzata solo per 42 giorni all’anno. Sono 430 chilometri di tragitto, come se una volta al mese il Parlamento italiano si spostasse da Roma a Bari, con uno spreco quantificato in 109 milioni di euro come si evince dalla Corte dei Conti europea, e che in termini di impatto ambientale corrispondono a 19.000 tonnellate di CO2 di emissioni.

“Questo è il nostro baule, prezioso baule. Il foglio è una provocazione ovviamente forte, se oggi si parla di efficientare, il primo efficientamento è evitare che questi bauli vuoti viaggino avanti e indietro”, sono le parole dell’Europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, che ha poi spiegato l’ordine del giorno della plenaria di marzo: “Discuteremo questa settimana proprio il provvedimento folle, che imporrebbe ai cittadini europei e quindi ai cittadini italiani di mettere mano al portafoglio o di correre all’istituto di credito per farsi prestare soldi per efficientare il proprio immobile”.

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