Patrick Zaki, l’udienza è stata rimandata al 28 settembre

Patrick Zaki, l'udienza è stata rimandata al 28 settembre

Patrick Zaki, l’udienza è stata rimandata al 28 settembre. La difesa chiede l’accesso agli atti e la libertà per lo studente

Si allungano i tempi del processo per Patrick Zaki in carcere in Egitto da 19 settimane. Ad informarci di quanto accaduto ieri in aula sono la pagina Facebook “Patrick Libero” e Amnesty Italia.
La prima scrive: “Oggi si è tenuta la prima udienza del processo a Patrick Zaki presso la Corte d’emergenza di Al Mansoura, con la presenza di Patrick, del suo team legale, di rappresentanti diplomatici e di alcune/i colleghe/i dell’ong EIPR. Il procuratore lo ha accusato di diffusione di notizie false a causa di un articolo che Patrick aveva pubblicato sul giornale Daraj riguardo al maltrattamento degli egiziani e delle egiziane copti“.

E poi aggiunge: “Il team legale di Patrick ha chiesto al giudice di dare loro accesso ai fascicoli del caso, dato che non era stato loro permesso di vederli prima della sessione di oggi. Inoltre, Patrick ha avuto la possibilità di parlare e ha affermato di essere innocente per quanto riguarda le accuse contro di lui. Il giudice ha deciso di rinviare il processo al 28 settembre 2021, e prima di allora il team di Patrick dovrebbe essere in grado di accedere ai documenti del caso per preparare la prossima udienza. Chiediamo fermamente l’immediato rilascio di Patrick Zaki e il ritiro di tutte le accuse contro di lui, esprimere le proprie opinioni è diritto di ogni cittadina/o, specialmente di un egiziano copto che commenta la situazione dei suoi compagni copti nel loro paese“.

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Amnesty International Italia, tramite il portavoce Riccardo Noury, ha dichiarato: “E’ una notizia che evita lo scenario peggiore quella di una sentenza emessa al termine della prima udienza. Ora c’è del tempo davanti per preparare la difesa, per sperare che ci sia un giudice imparziale, per vedere finalmente Patrick libero e non in manette come lo abbiamo visto oggi.  Come sempre questo tempo, che passa da un momento all’altro della vicenda processuale di Patrick Zaki, dovrebbe essere utilizzato per fare pressioni sulle autorità del Cairo perché pongano fine a questo incubo. Per il momento nonostante la situazione veramente drammatica è quasi un sospiro di sollievo perché lo scenario peggiore era quello di una condanna immediata e inappellabile”.
Intanto a Bologna, circa 200 persone si sono radunate in Piazza Maggiore per partecipare al presidio organizzato da Amnesty International a sostegno di Patrick Zaki.
Fonte immagine: https://www.facebook.com/110752927162459/photos/a.111842117053540/382499033321179/

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