Parla l’infermiera di Biella che ha scoperto la truffa del braccio in silicone
Parla l’infermiera di Biella che ha scoperto la truffa del braccio in silicone messa in atto da un uomo che voleva il green pass senza sottoporsi a vaccinazione
Si chiama Filippa Bua, l’infermiera di Biella che ieri, giovedì 2 dicembre, ha scoperto la truffa del finto braccio in silicone dell’uomo che voleva ottenere il green pass senza vaccinarsi.
In una intervista al Corriere della Sera, l’infermiera ha raccontato di come si è accorta che il braccio fosse finto: “Quando ho scoperto il braccio dell’utente, al tatto ho percepito una “pelle” gommosa e fredda; non solo, l’incarnato era troppo chiaro”. In un primo momento Filippa Bua ha pensato di essere di fronte ad un uomo con un braccio artificiale per una amputazione.
Allora, la donna ha chiesto di scoprire l’altro braccio, ma si è trovata di fronte la stessa scena: “Lì ho capito, in un istante – ha detto la donna -che l’uomo che avevo davanti stava cercando di eludere la vaccinazione attraverso una protesi in silicone sulla quale sperava che io, inconsapevole, iniettassi il farmaco”.
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Una volta ammessa la verità, l’uomo ha confessato di “aver indossato un busto di scena, evidentemente, nel tentativo di ottenere il super green pass senza fare veramente il vaccino. E se n’è andato. Non è stato né scortese né maleducato: si è alzato ed è andato via”.
Ma la valutazione della situazione da parte dell’infermiera e del medico che ha compiuto l’anamnesi, li ha indotti a segnalare la questione: “Ci siamo fermati a riflettere un istante e abbiamo capito che non si trattava solo di una situazione surreale ma di una vera e propria truffa. Così, abbiamo redatto una relazione che abbiamo consegnato ai nostri superiori, a cui spetta fare la denuncia in casi come questi. Subito dopo, ovviamente, ho ripreso la mia attività di vaccinatrice”.
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