Pace Fiscale, annunciata la riforma che la Meloni ha chiamato “Perdono” e che vede la cancellazione dei reati
È destinata a far discutere la legge, inserita nella manovra di Bilancio, che prevede la Pace Fiscale, chiamata dalla Meloni “Perdono”. A parlarne è stato il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il quale ha parlato proprio dell’emendamento che chiarirà la possibilità di estinguere una serie di “reati meramente formali”.
In pratica, il meccanismo dovrebbe essere lo stesso del “condono”, in cambio di una sanzione aggiuntiva, vengono estinti i reati penali come l’omessa dichiarazione, l’omesso versamento e la dichiarazione infedele. Ciò rappresenterebbe un’opportunità per gli evasori fiscali, che così ottengono la possibilità di mettersi in regola, pagando l’intera somma ma senza incorrere in conseguenze di carattere giudiziario.
Il viceministro Sisto ha spiegato che si tratterebbe di una norma in linea con il programma di pace fiscale promosso dal governo e che si basa sull’idea che “adempiere integralmente all’obbligazione fiscale, con una sanzione aggiuntiva, possa legittimare una sorta di causa estintiva per condotta riparatoria per reati meramente formali, non certo in caso di frodi”.
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Immediata la reazione dell’opposizione e del M5S, che in commissione Bilancio alla Camera ha dichiarato: «Il governo vuole un colpo di spugna sui reati tributari». Di altro parere sarebbero i commercialisti italiani, che affidano ad un comunicato la propria posizione: «il Consiglio nazionale dei commercialisti accoglie con particolare favore e apprezzamento le dichiarazioni del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, circa la possibilità che, attraverso l’integrale adempimento dell’obbligazione fiscale e mediante il pagamento di una sanzione aggiuntiva, si possa giungere all’estinzione dei connessi procedimenti penali per reati meramente formali e scevri da condotte fraudolente».
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